Nasce il Comitato Piazza Magione, i residenti si schierano contro violenza e degrado
L'organismo da lunedì ha un suo statuto, stilato in tempi record da due avvocati che ne fanno parte, ed è composto da una trentina di persone alle quali se ne stanno aggiungendo altrettante: "Vogliamo che questa zona torni vivibile e che venga ripristinata la legalità". Il questore assicura controlli
Rivogliono la "loro" piazza, chiedono che il loro quartiere sia vivibile e che un angolo suggestivo della città come piazza Magione possa essere frequentato - senza il pericolo di incappare in risse e disordini - da tutti. E' nato formalmente lunedì il "Comitato Piazza Magione", presieduto da Paola Miceli, già presidente di circoscrizione, e da trenta residenti, ai quali se ne stanno aggiungendo altrettanti. Un segno tangibile che esiste una Palermo che non è disposta a tollerare l'inciviltà dilagante e la microcriminalità che infestano le zone più belle del centro storico.
Il commento: "La città in mano a orde di incivili"
Il Comitato (nella foto) ha adesso un suo statuto, che è stato redatto in tempi record da due avvocati che aderiscono all'iniziativa, Daniela Macaluso e Ines Trapani. E' un organismo registrato e riconosciuto (per il quale si sta anche realizzando un logo), composto da commercianti, artisti, grafici e dove ognuno mette ciò che sa fare. "Dal degrado e dalla disperazione - spiega Macaluso - è nata quest'idea e questo è stato possibile perché qui alla Magione c'è un forte senso di comunità".
Il senso di appartenere ad una collettività, dove esistono dei beni e degli spazi che sono di tutti e che per questo vanno tutelati, è la chiave di volta per contrastare le "invasioni barbariche" notturne, che hanno come unico obiettivo - al contrario - di devastare, danneggiare e disturbare. Un fenomeno contro il quale non sono bastate finora le centinaia di chiamate alle forze dell'ordine da parte dei residenti e che è peggiorato con la graduale riapertura di locali e attività, culminando in uno scontro pesantissimo proprio con la polizia nei giorni scorsi: gli agenti sono stati addirittura presi a bottigliate e pietrate.
"Vogliamo che questa zona sia vivibile e che venga ripristinata la legalità. Ieri - racconta Gianluigi Dolcemascolo, il marito dell'avvocato Macaluso - abbiamo avuto un incontro con il questore Leopoldo Laricchia e siamo molto contenti che ci abbia assicurato che i controlli continueranno. Per il momento, dalle 19 a mezzanotte, i poliziotti presidiano i varchi che portano alla piazza e devo dire che in questa fascia oraria non ci sono grossi problemi. E' nelle ore successive purtroppo che si creano delle situazioni difficili da sostenere e tollerare per noi residenti. Temiamo che possa peggiorare con l'eliminazione del coprifuoco, ma il questore ci ha detto che i servizi di vigilanza saranno garantiti".
In piazza Magione alcuni locali non avrebbero rispettato le rigide regole imposte dalla pandemia neppure quando la città era in zona rossa e anche ora continuerebbero a restare aperti ben oltre mezzanotte. Un fatto che il Comitato ha riferito al questore ed è probabile che ci saranno interventi anche in questo senso.
Una decina di anni fa, la stessa area della Kalsa fu oggetto di un lunghissimo scontro tra forze dell'ordine e ambulanti abusivi che, da tantissimo tempo, occupavano senza alcun diritto il prato. Dopo settimane di presidio lo spazio fu finalmente restituito ai residenti e alla città. In queste settimane, purtroppo - come è accaduto in altri luoghi della movida - si sono verificati episodi gravi ed incresciosi: in tanti sperano - e la costituzione del Comitato ne è la prova - di non dover soccombere alle incursioni di incivili, di non dover cedere un punto di aggregazione e socialità (valori dei quali, per colpa del Covid, si è in astinenza da mesi) a chi cerca di imporsi con prepotenza e calpestando ogni regola del vivere comune.