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Cronaca

Amat, sbloccate le assunzioni degli autisti: ma sul piano di risanamento c'è la bocciatura del ragioniere

L'atto, che ha avuto l'ok da Giunta e assemblea dei soci, si scontra con le criticità rilevate da Basile. Il sindaco Orlando, l'assessore Catania e il presidente Cimino parlano però di "passaggio storico" per l'azienda, che dimezzerà le zone blu e cederà ai privati gli altri servizi in perdita. Forello: "Ennesimo tentativo d'imbroglio dell'amministrazione"

L'assessore alla Mobilità Giusto Catania l'ha definito "un passaggio storico non solo per l'Amat, ma per l'intera città"; il sindaco Leoluca Orlando ha aggiunto che "sono stati messi a posto i conti ed è stata aperta la porta giusta per migliorare il servizio ai cittadini attraverso la riorganizzazione dell'azienda": sul piano di risamento dell'Amat però è arrivata - pesante come un macigno - la bocciatura del ragioniere generale del Comune, che lo ha bollato come "inidoneo" a risolvere la crisi della partecipata.

Pur non essendo quello del ragioniere Paolo Bohuslav Basile un parere di regolarità contabile - in questo caso non è dovuto perché il piano non impegna direttamente il Comune da un punto di vista economico - le numerose criticità sollevate vanno in contrasto con la narrazione fornita oggi pomeriggio in conferenza stampa dal Comune e dai vertici di Amat. 

Ma andiamo con ordine. Dopo la presa d'atto della Giunta, il piano di risanamento approvato dal Cda di Amat è stato portato in assemblea dei soci ed ha permesso l'approvazione del bilancio 2020. Un passaggio questo che ha sbloccato l'assunzione di 100 autisti selezionati con il concorso bandito nel 2019. La procedura concorsuale, costellata di ricorsi e numerosi stop&go, si è così conclusa. "Gli uffici dell'Amat - ha annunciato il presidente Michele Cimino - hanno già attivato le pratiche per contrattualizzare i primi 100 conducenti. Ricordo che l'ultimo concorso in Amat era stato nel 1990. Adesso ci sono le condizioni per un ringiovanimento del personale". A poco a poco verranno assunti anche gli idonei presenti in graduatoria, composta in totale da 216 persone, che andranno a compensare i vuoti d'organico creati dai pensionamenti: da 5 a 7 in media ogni mese. 

Ad un gruppo di idonei, in sit in davanti alla sede Amat di via Roccazzo, ha dato rassicurazioni anche l'assessore Catania, spiegando che per "il miglioramento del trasporto pubblico urbano passa dall'assunzione degli autosti". Al momento in Amat ce ne sono 360 su un totale di 1.100 dipendenti. Numero che verrà subito incrementato di 100 unità. Forze fresche per ritornare dal primo aprile, quando l'emergenza Covid sarà finita, al cento per cento del servizio. Dalla rimessa dell'Amat usciranno 160 autobus al giorno (oggi sono circa 90) che dovranno percorrere 11,5 milioni di chilometri.   

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Torniamo al piano di risanamento. Amat e Comune hanno deciso di dimezzare il numero dei parcheggi a pagamento. Gli stalli delle zone blu in gestione all'Amat passeranno così da 15 mila e 7.500. La metà verrà quindi cancellata e diventerà gratuita. "Non è previsto affidamento a privati" ha detto l'assessore Catania, precisando che "l'Amat potrà riconquistare zone di tariffata man mano che i suoi conti miglioreranno". Comune e Amat puntano a chiudere il contenzioso su Tari e Tosap con il nuovo contratto di servizio, che dovrà approdare in Consiglio. "La Tari - ha detto il sindaco Orlando - va pagata, ma si tratta di una somma modesta: 250 mila euro annui. La Tosap, alla luce delle sentenze della commissione tributaria, non è dovuta. E io stesso l'ho messo nero su bianco. Ora tocca a Sala delle Lapidi". Al quale si è appellato anche il presidente Cimini, richiamando i consiglieri comunali "ad approvare un atto fondamentale per il rilancio dell'Amat".

Un rilancio che però, secondo il ragioniere generale, si scontra con un piano di risanamento "connotato da profili di criticità". A cominciare dal servizio di trasporto pubblico locale, che risulta nel triennio 2022-2024 in negativo (tra -5 milioni e -1,5 milioni di euro). Dati che non tengono conto, come precisato dalla stessa Amat, del ribasso dei contributi annuali della Regione (circa 35 milioni annui). Il ragioniere Basile ha inoltre rilevato, "a partire da quest'anno, un aumento di 1.218.532 euro del corrispettivo comunale a favore dell’Amat, che non trova alcuna copertura nel piano di riequilibrio appena approvato dal Consiglio".

La partecipata ritiene di potere colmare le perdite (costanti) con il gettito dei ricavi per la Ztl, che però nel 2019 (prima della pandemia) ha restituito un margine positivo di 1.881.836 euro. "Tale dato - secondo Basile - dimostra l'incompatibilità rispetto all'effettività e veridicità della comblabilità del deficit da Tpl con i proventi netti da Ztl". La Ztl, come ha confermato l'assessore Catania, non sarà più gestita dall'Amat ma "sarà in carico al Comune" che poi girerà all'azienda un corrispettivo fisso.   

Per gli altri servizi in perdita - rimozione, segnaletica car e bike sharing - l'Amat ha proposto la rimodulazione attraverso l'esternalizzazione ai privati. "Va accertato se tale misura configura sub-appalto o concessione di servizi", in tal caso per il ragioniere "va valutata la legittimità dell'affidamento in house, piuttosto che il ricoirso al mercato che potrebbe risultare più vantaggioso per l'amministrazione".

Infine, contrariamente a quanto inizialmente trapelato, nel piano di risanamento l'Amat ha confermato la volontà di non ritirare l'atto di diffida e messa in mora del Comune da 110 milioni di euro presentata già due anni fa: cifra che corrisponde alla differenza tra l'incasso preventivato nel 2016 dal Comune con l'introduzione della Ztl (30 milioni annui) e l'effettivo introito dell'Amat (poco più di 3 milioni all'anno). "Al riguardo - ha concluso il ragioniere . si osserva che il collegio dei revisori, con profili di ampia condivizione dello scrivente, nell'ambito del parere espresso sul piano di riequilibrio del Comune ha segnalato che, ove non definito transattivamente, renderebbe inutile ogni buon proponimento risanante".

Per il consigliere comunale Ugo Forello (Oso), "emerge con chiarezza l’ennesimo tentativo di imbroglio del sindaco e dell'assessore alla Mobilità nei confronti della città. Infatti, permangono tutti i profili di criticità che hanno fin adesso accompagnato l’Amat, i cui servizi continueranno a risultare, costantemente, in negativo. Di fronte a queste menzogne - aggravate dallo stato di dissesto funzionale del Comune - non potremo che rivolgerci alla Corte dei conti e alla sua Procura per evitare che ulteriori danni vengano perpetuati sulla pelle dei palermitani che, in questi anni, hanno dovuto pagare  per la mala gestione delle società partecipate oltre 100 milioni di euro. Questo piano non è un progetto di risanamento ma un definitivo affossamento dell’Amat e del sistema Palermo, che rischia sempre di crollare sotto il peso insostenibile di una politica locale scellerata". 

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