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Nasce la pasta secca Ucciardone: laboratorio di produzione in carcere

Firmata una convenzione tra la casa di reclusione e l'azienda Giglio: "Gli obiettivi? L’inserimento lavorativo dei detenuti coinvolti e la possibilità di creare una nuova impresa autonoma e competitiva sul mercato"

E’ stata firmata ieri negli uffici amministrativi dell'Ucciardone la convenzione che permetterà alla Giglio Lab srl di produrre pasta secca all’interno del carcere, utilizzando mano d'opera individuata tra i detenuti. L'accordo è stato siglato alla presenza della direttrice Rita Barbera e dell'amministratore della società Giuseppe Giglio.

"La mission di questa iniziativa - si legge in una nota - è rappresentata non solo dall’inserimento lavorativo dei detenuti coinvolti ma anche e soprattutto dalla possibilità di creare una nuova impresa autonoma e competitiva sul mercato della produzione di pasta secca. Si tratterà di un pastificio di piccole dimensioni vocato alla produzione di pasta secca a lenta essiccazione di altissima qualità. La capacità produttiva del pastificio sarà in via previsionale di circa 100 kg/ora di pasta secca in diversi formati e in diverse categorie commerciali, dalla produzione con semola integrale alla pasta di semola di grano duro siciliano a quella prodotta con la semola ottenuta dalla molitura a pietra di varietà autoctone di grano".

Tutto il processo di selezione e trasformazione delle materie prime sarà sotto l’attenta ed esperta supervisione del consorzio di Ricerca "Gian Pietro Ballatore", un ente di ricerca con personalità di diritto pubblico (i cui soci fondatori sono l'assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana, la Cooperativa Agricola Valle del Dittaino, il Centro Studi Operativi Tecnici ed Economici Nino Zizzo e l'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo - Dipartimento di Agrobiologia e Agrochimica).

"L’impresa, che nasce dall’esperienza trentennale del Pastificio Giglio, azienda leader nel settore della pasta fresca - continua la nota - ha preso il nome di “Giglio Lab” perchè vuole configurarsi come un laboratorio di sperimentazione tecnica e di materiali, di sperimentazione sociale, di sperimentazione alimentare, culturale ed educativa. Amministratore della società è Giuseppe Giglio, figlio del noto imprenditore Mimmo Giglio, che ha fondato questa nuova realtà con l’obiettivo non solo di assumere i detenuti e contribuire al loro processo di rieducazione in carcere, ma anche di contribuire alla nascita di un nuovo marchio produttivo che potrebbe contemporaneamente diffondere la grande qualità del grano duro siciliano ed un forte messaggio sociale. Una delle iniziative di questo laboratorio di sperimentazione sarà anche quello di creare dei libri illustrati per bambini per diffondere le proprietà nutritive e il possibile utilizzo del grano duro e dei sui derivati. L’impegno e la scommessa degli imprenditori coinvolti, infine, è anche quello che tale progetto possa diventare un modello di buone prassi replicabile in altri istituti di pena".

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