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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Via Valderice

Burocrazia lumaca, 7 mesi per un pass: disabile ostaggio in casa

Da aprile i coniugi Parla attendono il rinnovo del posto assegnatogli sotto il loro palazzo. La moglie: "Mio marito deve essere portato in braccio dalla carrozzina all’auto". A causare l'intoppo una modifica del senso di marcia della strada

Ostaggi (o quasi) in casa per l’incapacità dell’Amministrazione e della burocrazia di rispondere alle istanze dei cittadini in tempi brevi. Questa la sventura vissuta da metà aprile dai coniugi Erminia Vella (76 anni) e Giuseppe Parla (80 anni), residenti in via Valderice. Il marito, ex direttore della Banca del Sud e disabile, è confinato nella propria abitazione per un ritardo di sette mesi nella rinnovo del parcheggio a lui riservato sotto il condominio in cui abita, lo stesso assegnatogli più di vent’anni fa a causa della sua patologia. Alla base del problema uno scambio “infinito” di scartoffie e ordinanze varie relative a quella strada, dove sono previste modifiche alla regolamentazione del traffico.

“Tra gli uffici comunali - spiega la signora Erminia - tutti credono di avere un’autorità senza limiti, ti rispondono male solo perché vuoi far valere i tuoi diritti, nonostante lo faccia con educazione. Ma di fatto nessuno si è preso la briga di risolverci il problema. E’ come se fossimo agli arresti domiciliari. Non risultando assegnato a noi - conclude - c'è il rischio che chiunque ci possa parcheggiare e una chiamata al carrattrezzi risulterebbe inutile, come più volte successo”.

Per ricostruire la vicenda bisogna tornare, come detto, a sette mesi fa, quando sono scaduti i pass dell'auto e del posteggio. Tutto normale e risolvibile in poco tempo se non fosse che via Valderice, nel tratto compreso tra via Antonio Lo Bianco e via Alcide De Gasperi, passerà dal doppio senso di circolazione al senso unico per “l’alta intensità di traffico”. E qui nasce il problema. Questa variazione, di cui non tutti sembrano essere a conoscenza presso l’ufficio Mobilità, avrebbe causato un rimpallo di comunicazioni tra gli uffici del Comune e un ritardo di oltre 200 giorni. L’ordinanza dirigenziale, firmata da Antonino Rizzotto, prevede anche alcuni cambiamenti per la sosta delle auto, che in parte sarà “a spina di pesce” e in parte parallela all’asse stradale. In attesa di capire la tempistica di questo intervento i coniugi Parla sono stati costretti a fare avanti e indietro, decine di volte, tra gli uffici di via Franco Taormina e quelli di via Ausonia, con tutte le difficoltà del caso che vigono negli spostamenti due over 70.

Il giugno scorso, dopo vari solleciti, l’Ufficio H fa sapere ai coniugi Parla di aver comunicato all’ufficio Mobilità la necessità di “acquisire informazioni sulla regolamentazione del traffico e la conseguente assegnazione dei posti auto”. Senza queste informazioni non era possibile far nulla. Da allora, ufficialmente, non se n’è saputo più alcunché. “I signori del Comune - spiega Erminia con più di un pizzico di amarezza - non si rendono conto che dietro un codice, un’istanza e un provvedimento da emettere ci sono delle persone che, come nel nostro caso, hanno già dei problemi da affrontare. E non da ieri, dato che mio marito ha una semiparalisi da vent’anni e ora, con l’andare avanti degli anni, le cose diventano sempre più complicate. Forse non capiscono quanto sia già difficile far uscire mio marito, che deve essere portato in braccio dalla carrozzina all’auto. Ogni metro di distanza triplica la fatica”. Dagli uffici comunali qualcuno commenta: “E’ davvero una vergogna. Come si fa a prendere tempo in questo modo?”. Dopo vari tentativi e chiamate, magicamente, saltano fuori nuove informazioni.

Il 9 ottobre scorso l’Ufficio Mobilità ha emanato l’ordinanza tanto attesa mentre l’Ufficio H, che ha il compito di istruire la pratica, ha fatto la sua parte il 20 ottobre. “Spezzo una lancia a favore dei miei dipendenti - spiega un dirigente del settore Servizi Socio-Assistenziali - perché nonostante l’ingente mole di lavoro sono riusciti a fare tutto in appena due settimane”. Una situazione che, come ammesso da alcuni degli attori coinvolti, si sarebbe comunque potuta risolvere in poco tempo. Adesso la “patata bollente” è passata nelle mani dell’Amat, a cui spetterà il compito di rifare la segnaletica orizzontale e aggiornare i cartelli stradali. Ma sarà solo una soluzione temporanea in attesa della definitiva regolamentazione di quel tratto stradale, così come previsto dall’ordinanza dirigenziale 1413 del 9 ottobre 2015 ma che metterà fine all’odissea dei coniugi Parla, dando nuovamente un senso a quelle strisce gialle.

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