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Cronaca

Parto cesareo a rischio: mamma e neonato salvati da equipe del Cervello

La donna, che era stata inviata al nosocomio palermitano da un ospedale di provincia, presentava "un'anomalia di impianto placentare e segni di accretismo e percretismo"

Effettuato all'ospedale Cervello un intervento di taglio cesareo urgente su paziente in gravidanza che presentava "un'anomalia di impianto placentare e segni di accretismo e percretismo" che hanno determinato un’invasione vescicale ad opera della placenta.

La paziente - che era stata inviata al nosocomio palermitano da un ospedale di provincia - è stata ricoverata in regime di urgenza nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Cervello dove ha eseguito tutto l’iter diagnostico e strumentale per la classificazione del caso e degli indici di rischio. In particolare, la valutazione ecografica evidenziava un rischio di classificazione di tipo PAS 3, ovvero un’invasione vescicale ad opera della placenta. In tempi rapidi è stato programmato il taglio cesareo (per placenta accreta si definisce la condizione in cui la placenta è patologicamente aderente all’utero).

L’intervento ha coinvolto un corposo team multidisciplinare, già da tempo creato ad hoc nell’azienda palermitana, che sul punto vanta una consolidata esperienza e protocolli operativi avanzati, in linea con le indicazioni scientifiche nazionali per tale patologia, attestandosi, pertanto, tra i maggiori punti di riferimento regionale per la cura di queste patologie della gravidanza.

Negli ultimi due anni, infatti, l’ospedale Cervello ha registrato un’ampia casistica di pazienti affette da anomala inserzione placentare. Il taglio cesareo e tutta la complessiva procedura - chirurgica, urologica e radiologica - sono stati effettuati in anestesia peridurale garantendo una perfetta stabilità emodinamica della paziente e una sua partecipazione attiva all’evento della nascita sia pur in un contesto operativo così difficoltoso.

L’intervento si è sviluppato in step diversi nei quali ogni specialista ha eseguito il segmento di propria competenza in perfetta sinergia con gli altri colleghi e l’approccio multidisciplinare è risultato ancora una volta vincente, nonostante le complessità operative che si sono presentate,  alcune delle quali molto severe, come ad esempio un’emorragia vescicale perfettamente controllata e risolta dall’equipe. L’intera procedura e la programmazione e gestione del cesareo hanno coinvolto Giuseppe Cali’, Vincenzo  Lo Bue e Salvatore Polito Ginecologi  e Antonella Treppiedi Ostetrica/strumentista di Ginecologia e Ostetricia, diretta da Gaspare Cucinella. Coinvolti anche Francesco Tarantino e Antonella Lo Scrudato, anestesisti- rianimatori di Anestesia e Rianimazione, diretta da Baldassare Renda; Gioacchino Di Baudo, radiologo Interventista e Paolo Di Marco dell'unità di Radiologia, diretta da Fabio Gioia; Cristina  Scalici Gesolfo Urologa di Urologia, diretta da Fulvio Piazza, Mario Tumminello Neonatologo della Utin, diretta da Fabio Giardina; e ancora: Gilberto Cappadoro, Concetta Ferreri, Ignazio Guarrato, Sonia Cangemi e Giuseppe Tamburello infermieri/strumentisti di Ostetricia e Ginecologia.

Dopo l’intervento per mamma e bambino si è predisposto un periodo di osservazione e controllo dei parametri vitali. Per la mamma è stato assicurato il controllo del dolore post operatorio tramite il cateterino peridurale. Il bambino per il suo grado di prematurità è stato affidato alla nostra UTIN dove i neonatologi hanno costantemente riferito un decorso normale e privo di complicanze. Mamma e bambino oggi stanno bene. “Un risultato - commenta il direttore generale di Villa Sofia-Cervello di Palermo, Walter Messina, unitamente alla direzione strategica - che si deve alla sinergia e alle competenze dell’intero team ospedaliero che, grazie ad una consolidata formazione, può vantare un expertise altamente qualificata ed in linea con i più elevati standard europei. Ciò permette ai nostri specialisti di affrontare in totale sicurezza questa rara e complessa patologia della gravidanza, confermandone l’elevata professionalità” .


 

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