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Cronaca

Processo Agostino, Tirrito (Cogi): "Essenziale collaborazione dei pentiti"

Il processo Agostino per l'omicidio dell'agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini si sta svolgendo nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il processo Agostino per l'omicidio dell'agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, che si sta svolgendo nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo ha trattato vari argomenti nella lunga deposizione del collaboratore di giustizia Francesco Onorato.

“Si è parlato - dice Maricetta Tirrito portavoce del Comitato collaboratori di giustizia - dei contatti della famiglia Madonia con uomini delle istituzioni come Arnaldo La Barbera, Bruno Contrada e Giovanni Aiello, anche noto come Faccia da mostro (un uomo, quest'ultimo che in “Cosa nostra "era ritenuto come atteggiamento meglio di un uomo d'onore). E poi ancora delle confidenze raccolte da Emanuele Piazza (l'agente dei servizi di sicurezza ucciso il 15 marzo del 1990), dei ruoli di primissimo piano di Salvatore Biondino e Gaetano Scotto. Si rafforza l'importanza della collaborazione dei pentiti di mafia - spiega Tirrito - anche nella ricostruzione della storia più dolorosa e più oscura, dove depistaggi e trattative hanno disegnato la brutalità di un tempo con apparati dello stato in bilico su una giustizia ingiusta. Nel 2022 grazie ai collaboratori di giustizia Galatolo, Lo Forte, Onorato e Piazza giorno 11 gennaio Contrada e Paolilli saranno ascoltati. Un'udienza significativa - aggiunge Tirrito - se si pensa che viene svolta nello stesso luogo e nello stesso giorno in cui, nel 1987, il presidente Alfonso Giordano lesse il dispositivo della sentenza che concludeva il maxiprocesso di primo grado (346 condannati e 114 assolti; 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione). Una sentenza che venne unanimemente considerata un duro colpo a Cosa nostra. Oggi, per altri versi, il processo Agostino può offrire una nuova luce su una stagione di misteri e misfatti”.

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