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Cronaca

Pride, mostre e festival in un corteo lungo tre mesi: "Il ministro? E' l'Italia a spaventarci"

Durante la giornata internazionale dell’orgoglio Lgbt, il 28 giugno, il coordinamento sarà in piazza Magione con concerti, dj set, dibattiti e proiezioni "per rivendicare i nostri diritti". Milani: "L'Oms ha scritto nero su bianco che la transessualità non è una malattia"

Una festa, che inizia adesso e finirà il 22 settembre, giorno della parata. Nell’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura il Pride si allunga. Il tradizionale corteo di fine giugno, in concomitanza in tutte le città italiane in memoria dei moti di Stonewall, non sarà né posticipato né rinviato, ma durerà tre lunghi mesi. L’idea, alla base del cambio data, è quella di creare un lungo percorso di accompagnamento, un “verso il pride”, scandito da mostre, minifestival, performance, incontri durante tutta l’estate.

Durante la giornata internazionale dell’orgoglio Lgbt, il 28 giugno, il coordinamento sarà comunque in piazza. A piazza Magione, sia il giovedì che il venerdì, due giorni di manifestazioni con “Palermo Pride suona, orgoglio in piazza”. Concerti, dj set, dibattiti e proiezioni proprio a due passi dalla piazza che ospita il Teatro Garibaldi, quartier generale di Manifesta. E' lì che, contemporaneamente, avranno luogo due incontri sul tema dei diritti (la presentazione del libro “Aurora delle trans cattive” e incontro con Cathy La Torre sulla viralità dell’odio ai tempi dei social).

Parata contro razzismi e fascismi | Video

Appuntamenti, al momento ufficializzati fino al 30 giugno, che rappresentano solo l’inizio. “Il giorno del Pride è un giorno di libertà per tutti - spiega Massimo Milani, coordinatrice del Palermo Pride -. Dietro c’è un lavoro molto complesso, fatto da tante associazioni. Il 28 e il 29 giugno saremo comunque in piazza a rivendicare i nostri diritti che, proprio in questi giorni, sono difesi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha scritto nero su bianco che la transessualità non è una malattia”. A fare da eco alle sue parole, quelle di Luigi Carollo. “Non siamo spaventati o spaventate perché il ministro Fontana dichiara che non esistono le famiglie arcobaleno - incalza il portavoce -. E' l’intero paese a spaventarci, per questo il messaggio di quest’anno è forte e chiaro”.

Quello di Palermo, il 22 settembre dunque, sarà l’ultimo Pride d’Italia. Dopo gli appuntamenti di luglio e agosto, il mese che anticipa il corteo sarà inaugurato da una mostra spettacolo che celebra i 40 di carriera del regista e attore Massimo Verdastro e menziona Nino Gennaro, “da sempre fonte d’ispirazione per il Pride”. Alla conferenza stampa di presentazione, presente anche il sindaco. “Il pride è come la musica, segna il tempo della vita della città – chiosa Leoluca Orlando -. Alla domanda lascia o raddoppia, il Pride risponde ‘raddoppio’ dedicando un’intera stagione ai diritti Lgbt. La lucida follia di difendere questi diritti si contrappone all’oscura follia di chi questi diritti li nega all’interno delle istituzioni. Diciamo basta al populismo dell’intolleranza”.

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