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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La respirazione in assenza di gravità, la Nasa punta su Palermo

Le cellule in vitro che riproducono il comportamento dei nostri bronchi saranno portate nello spazio per un esperimento che potrebbe aprire le porte al viaggio su Marte. Fabio Bucchieri, ricercatore dello Iemest, è lo scienziato ideatore del progetto

Quali sono gli effetti dell’assenza di gravità sull’apparato respiratorio degli astronauti? Ad oggi questa domanda non ha una risposta. Presto però, grazie alla collaborazione tra Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, Università di Palermo, Nasa, Leiden (Olanda), Southampton (GB) e Galveston (Texas, USA), l'avrà. E Palermo avrà un ruolo centrale in questa importante scoperta scientifica. Le cellule in vitro che riproducono il comportamento dei nostri bronchi, che saranno portate nello spazio per l'esperimento, sono state create nei laboratori dell'Isola. "Per la prima volta abbiamo messo a punto un modello di coltura tridimensionale in vitro che sarà spedito nella stazione spaziale - spiega a PalermoToday Fabio Bucchieri, lo scienziato ideatore del progetto, ricercatore dell'Iemest -. E' la prima volta che gli astronauti non fanno le cavie. Il vitro, inoltre, ci permetterà di provare tutte le condizioni utili alla ricerca senza stressare nessun soggetto". 

Il progetto. Co-finanziato dall’Esa (l’Agenzia spaziale europea) è finalizzato alla realizzazione di esperimenti in orbita per l’implementazione necessaria per la prima missione spaziale su Marte. La sperimentazione prevede tre fasi: terrestre, già iniziata sia nei laboratori Iemest che presso quelli del Bionec; in orbita, sulla stazione spaziale orbitante Iss; conclusiva, presso tutti i centri di ricerca internazionali partecipanti. Tutto nasce da un'idea di Giosuè Mezzoiuso, studente di Medicina che ha fatto una tesi sugli effetti dello stress sulla mucosa bronchiale. "Voleva farla sugli effetti in assenza di gravità - racconta Bucheri - ma non c'erano le condizioni". Condizioni che si sono poi create grazie ad Orazio Chiarenza, ingegnere aerospaziale siciliano ricercatore in servizio presso il Lyndon Johnson Space Center della Nasa, a Houston, siamo riusciti ad interfacciarci con la Nasa che ha apprezzato il progetto e suggerito di partecipare al bando Ilsra 2014, che poi abbiamo vinto. 

L'Iemest presenta il progetto 3D Cubro Space

Il Presidente dello Iemest Bartolo Sammartino evidenzia l'importanza dell'istituto. "La collaborazione con la Nasa - dice Sammartino - è la testimonianza di come il nostro Istituto, puntando sul merito, le intelligenze locali e lo spirito d'intraprendenza, è diventato protagonista di ricerche e innovazioni di primo livello internazionale". L'Iemest partecipa al progetto occupandosi della parte preliminare, già in corso da circa un anno e in quella conclusiva. "Lo scienziato Bucchieri - conclude Sammartino - ha riscritto le linee guide della ricerca aerospaziale. Questo deve essere un vanto per tutta la comunità scientifica e per quella palermitana in particolare. Siamo orgogliosi".

"La commistione tra pubblico e privato - commenta Giovanni Zummo, direttore del dipartimaneto di Biomedicina sperimentale e neuroscienze dell'Università - ha permesso di far rimanere in Sicilia alcuni giovani talentuosi, realizzando un team di estremo interesse". Il lancio in orbita delle cellule dovrebbe avvenire nel 2017 e nel 2020 si dovrebbero conoscere i risultati del progetto che porterà il capoluogo siciliano agli onori della cronaca scientifica. La Nasa sta sviluppando l'incubatore 3D di cui il progetto necessita per la ricerca. Il prototipo è già pronto.

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