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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scende dall'auto e gli rubano gioielli dal valore di 230 mila euro: arrestati 2 catanesi

Nel mirino un rappresentante che è stato seguito da Palermo fino a Giardini Naxos: qui si sono materializzati i due malviventi. I carabinieri sono riusciti a inchiodarli dopo avere ripercorso a ritroso tutti i loro spostamenti

Nella notte del 13 novembre, i Carabinieri della Compagnia di Taormina (ME) hanno arrestato due cittadini italiani di Catania, D.M.A. 50enne e V.F. 51enne, già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili di un furto aggravato di gioielli .

Due catanesi sono stati arrestati per il furto ai danni di un rappresentante che da Palermo era arrivato a Giardini Naxos per mostrare un campionario di gioielli dal valore pari a 230 mila euro. In azione i carabinieri dell’Aliquota operativa della compagnia di Taormina. Dalla visione incrociata delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza installate vicino al luogo in cui è avvenuto il furto e sulle vie di fuga, è stato possibile ripercorrere tutte le varie fasi del blitz dei malviventi. Si tratta di un 50enne (A.D.M. le iniziali) e un 51enne (F.V.) entrambi volti noti alle forze dell'ordine.

"In particolare - spiegano dal comando dei carabinieri - le risultanze investigative hanno permesso di accertare che non si è trattato di un furto improvvisato, ma di un’azione ben studiata e pianificata. Infatti i due catanesi hanno seguito la vittima sin da Palermo, attuando un vero e proprio pedinamento da manuale, attendendo il momento più opportuno per entrare in azione senza farsi notare, sottraendo con destrezza la borsa contenente i gioielli dall’auto del rappresentante non appena sceso dalla macchina. Subito dopo i due si sono dileguati percorrendo l’autostrada ad alta velocità fino a Catania dove hanno nascosto le vetture utilizzate per mettere a segno il furto. I carabinieri, con un’attenta analisi dei vari indizi, sono riusciti a ripercorrere a ritroso i loro spostamenti e i loro contatti, giungendo alla loro identificazione".

Le perquisizioni condotte a carico degli indagati hanno permesso inoltre di rinvenire le autovetture, telefoni cellulari e indumenti utilizzati per Il furto, consolidando ulteriormente il quadro probatorio sin qui raccolto nei loro confronti. Il Gip del Tribunale di Messina, valutati i gravi indizi di colpevolezza e la pericolosità sociale degli indagati, ha disposto gli arresti domiciliari per i due che sono adesso in attesa di giudizio.
 

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