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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Statale Palermo-Agrigento, il viadotto Scorciavacche riaprirà entro marzo

Ad annunciarlo è stato Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità: "C'è stato un sopralluogo con i vertici Anas e l’impresa. Entro sei mesi sarà ricostruito e restituito alla fruizione dei viaggiatori"

Il viadotto "Scorciavacche" sulla statale Palermo-Agrigento sarà riaperto tra pochi mesi. Ad annunciarlo è stato Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità. Che parla di marzo 2019 come data "giusta". "Vi ricordate il viadotto Scorciavacche su cui vennero destituiti numerosi alti dirigenti Anas? Bene, dal dicembre 2014 è ancora lì - dice Falcone -. Bloccato come, del resto, per moltissimo tempo, l’intera opera. Adesso c'è stato un sopralluogo con i vertici Anas e l’impresa. Entro marzo 2019 sarà ricostruito e restituito alla fruizione dei viaggiatori".

Il crollo del viadotto - nel tratto all'altezza di Mezzojuso - si verificò quasi 4 anni fa e ne parlò l'Italia intera anche perché lo Scorciavacche era stato inaugurato solo pochi giorni prima. In seguito la Procura di Termini Imerese, guidata da Alfredo Morvillo, ha inviato quattro avvisi di garanzia. Tra i destinatari del provvedimento Pietro Ciucci, ex presidente dell'Anas, accusato di concorso in concussione. Indagati anche Alfredo Bajo, Stefano Liani e Michele Vigna, all'epoca dei fatti rispettivamente condirettore generale tecnico Anas, direttore centrale nuove costruzioni e vicedirettore Centro Sud Anas. 

Della vicenda si era occupata anche l'Autorità anticorruzione che aveva rilevato "criticità e anomalie sia nella fase di progettazione che nella realizzazione dell'opera". L'opera era stata assegnata al consorzio di imprese "Bolognetta scpa" costituito da Cmc di Ravenna, Tecnis di Catania e Ccc di Bologna. Secondo gli ispettori inviati in Sicilia dall'allora ministro Maurizio Lupi, inoltre, il terrapieno su cui è stata costruita la rampa è risultato "non idoneo all'utilizzo rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del territorio".

Il costo dell'opera crollata, che rientrava in un progetto riguardante lavori di manutenzione del tratto della strada statale 121 compreso tra i chilometri 14,4 e 48, è stato di 13 milioni.

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