Sfondata quota 100 mila positivi da inizio pandemia, quasi un palermitano su 10 ha avuto il Covid
Sono 100.082 i contagi dal febbraio 2020 in città e in provincia. La curva ha avuto un'impennata dalla scoperta della variante Omicron, con oltre 11 mila casi in tre settimane
Uno, qualcuno e… centomila positivi al coronavirus. Palermo supera una soglia numericamente simbolica a ormai quasi due anni dall’inizio della pandemia. Dopo il bollettino di oggi, sono 100.082 le persone contagiate tra il capoluogo e la provincia da febbraio 2020. Si è ormai a un passo dal poter dire che, in media, al netto delle reinfezioni, un palermitano ogni 10 ha avuto il Covid, tenendo conto del fatto che sono un milione e 250 mila gli abitanti dell’area metropolitana.
Come accaduto in diverse parti del mondo, anche a Palermo, dalla scoperta del primo caso di variante Omicron, lo scorso 13 dicembre, la curva dei contagi ha avuto un’impennata. Da quel giorno, sono stati 11.249 i tamponi risultati positivi. Record su record, col picco dei 1.595 del primo gennaio. Dati che confermano come l’ultima mutazione si diffonda molto più facilmente rispetto alla Delta e alle precedenti forme della Sars-Cov-2.
In Sicilia 4.384 nuovi casi in 24 ore: +136,6% in una settimana
Una caratteristica che però, secondo quanto spiegato da Renato Costa, commissario straordinario per l’emergenza Covid a Palermo, potrebbe rappresentare una svolta importante dal punto di vista epidemiologico. Sul totale dei casi "a Palermo la variante Omicron dovrebbe essere arrivata oltre il 70%”, ha detto Costa, citando il Cqrc, il laboratorio del Centro controllo qualità e rischio della Regione, che si occupa dei sequenziamenti del genoma del virus. “Questa - ha aggiunto il commissario per l’emergenza Covid - è una buona notizia: la variante Omicron è sicuramente molto più diffusiva delle precedenti, ma è anche vero che in un filamento dell’Rna somiglia sempre di più a un raffreddore e come tale è meno aggressiva dal punto di vista clinico. Se ciò verrà confermato successivamente, è probabile che ci stiamo avviando verso una trasformazione della pandemia in una condizione endemica". In altre parole: il virus potrebbe continuare a correre, ma allo stesso tempo diventare meno violento.