Mancano i bagni e la Palazzina Cinese resta chiusa: protestano i turisti
Cancelli sbarrati nell'antica dimora reale dei Borbone perché la sovrintendenza dei Beni culturali (che gestisce il sito), a causa delle norme sul distanziamento, non è riuscita a riattivare l'accordo con il Comune per la condivisione dei servizi igienici del vicino museo Pitrè. L'assessore Samonà: "Verranno noleggiati dei bagni chimici mobili, fra una decina di giorni la riapertura"
Malgrado l'allentamento delle misure anti Covid la Palazzina Cinese resta chiusa e fioccano le lamentele dei turisti impossibilitati a visitare l'antica dimora reale dei Borbone, che si trova alle porte del parco della Favorita.
Se il resto dei musei cittadini è tornato fruibile al pubblico, alla Palazzina Cinese i cancelli sono ancora sbarrati. Il motivo? La soprintendenza per i Beni culturali, che ha la gestione del sito, non è riuscita a riattivare l'accordo con il Comune che prevedeva l’utilizzo dei servizi igienici del vicino museo Pitrè.
"Si parla di rilancio turistico e in effetti una ripresa c'è - segnala a PalermoToday Giuseppe Ciraolo - ma il turista che consulta internet per sapere gli orari d'ingresso e su mille siti diversi la Palazzina Cinese viene indicata aperta, come minimo, rimane deluso quando trova il cancello chiuso. Lavorando nelle vicinanze, posso testimoniare il disappunto di tanti turisti e le proteste".
La condivisione dei bagni non avrebbe garantito il contingentamento degli ingressi e avrebbe disatteso le norme sul distanziamento. Per questa ragione c'è lo stop agli ingressi. "La soprintendenza - fa sapere l'assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà - ha provveduto al noleggio di servizi igienici mobili da collocare all’interno del sito. Una volta collocati, la Palazzina Cinese potrà riaprire. Tempo previsto per la riapertura, una decina di giorni".