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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bellolampo, emergenza percolato Orlando dispone trasporto straordinario

Il sindaco ha firmato due ordinanze nelle quali si chiede che Amia sposti temporaneamente il percolato in due vasche di Acqua dei Corsari. "Dal 2009 nulla è stato fatto per risolvere il problema"

Emergenza percolato a Bellolampo. Firmate due ordinanze dal sindaco Leoluca Orlando che prevedono il trasporto straordinario da parte di Amia "con mezzi propri e a proprie spese" presso le due vasche di Acqua dei Corsari messe a disposizione da Amap ed Esso. A renderlo noto è stato il comune attraverso una nota.

"Non sappiamo ancora quale sia la reale situazione a Bellolampo, non sappiamo ancora quanto grave sia la situazione del lago di percolato. Quel che sappiamo con certezza è che la situazione è grave e che dal 2009, si proprio dal 2009, praticamente nulla è stato fatto per affrontarla".

Lo denuncia il sindaco Leoluca Orlando a cui oggi è stato chiesto di firmare due ordinanze con cui si dispone lo stoccaggio temporaneo del percolato in vasche stagne di proprietà di Esso ed Amap, in attesa del trasferimento negli impianti individuati dalla regione in cui dovrà avvenire il trattamento. "Per sopperire alla continua e perdurante inadempienza da parte dei Commissari - afferma il sindaco - si sono dovute riunione tutte le istituzioni ed enti che, con grande responsabilità e spirito di collaborazione stanno ora affrontando la situazione: comune, regione, Protezione Civile, Amap, Dipartimento Acque e rifiuti della regione, l'Arpa e Asp".

"Proprio ieri - sottolinea il sindaco - gli Uffici della Protezione civile comunale avevano ancora una volta segnalato come dal 2009 da parte dell'Amia sia stata disattesa la direttiva europea sulle discariche e che l'unico intervento fatto per ridurre il percolato sia stata l'installazione di alcune pompe ad immersione. Da agosto continuo a chiedere un intervento autorevole perché sia posta fine alla gestione dissennata dei commissari - ha dichiarato Orlando ricordando la lettera inviata al Ministero dell'Economia - che non ha posto in essere quanto necessario per risolvere i problemi dell'azienda ma li ha anzi aggravati. Proprio la vicenda del percolato è quella che maggiormente avrebbe dovuto attirare l'attezione degli organi di vigilanza perché persino la Commissione parlamentare sulle ecomafie, nella sua relazione sul ciclo dei rifiuti in Sicilia, l'aveva ritenuta talmente grave da dedicarvi un capitolo, indicando chiaramente anomalie e interessi da colpire. Anche in questo caso, ad oltre due anni di distanza, nulla è stato fatto se non sperperare soldi in stipendi commissariali". Le due ordinanze saranno inviate alla Procura della Repubblica, che già la scorsa settimana era stata invitata ad accertare responsabilità penali nella gestione dell'Amia.

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