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Cronaca

Nuove regole per la movida: stop all'alcol da asporto dopo le 20, pub chiusi all'1,30

Un'ordinanza del sindaco vieta la vendita di bevande alcoliche al banco: sarà consentita solo per i locali che effettuano servizio al tavolo. Per chi sgarra previste multe che oscillano dai 500 ai 5.000 euro. Si parte sabato 

Stop alla birretta post lavoro per strada. Adesso, dopo l'ordinanza firmata dal sindaco Leoluca Orlando che entra in vigore da sabato (e non domani - come inizialmente comunicato dal Comune di Palermo - per alcuni errori riscontrati nel provvedimento che ora è in via di nuova pubblicazione), non sarà più possibile vendere bevande alcoliche (e superalcoliche) da asporto dopo le 20 e fino alle 8 del giorno dopo. Una significativa battuta d'arresto per la movida nell'era post Covid che arriva a ridosso del weekend ma sarà valida tutti i giorni della settimana. 

Coro di "no" all'ordinanza: "Così si uccidono i locali" 

Una tegola per i pub a cui viene tecnicamente inibita la possibilità di vendere al banco. La vendita di drink, cocktail o comunque di bevande alcoliche sarà consentita soltanto a bar e ristoranti che facciano servizio al tavolo. Anche a gastronomie, gelaterie e rosticcerie (e a tutti i laboratori artigianali di produzione) è consentito vendere alcolici, ma a patto e condizione che non siano utilizzati contenitori in vetro. 

L'ordinanza del sindaco

L'ordinanza "anti-alcolici" e anti-assembramenti, inoltre, porta indietro le lancette e fissa la chiusura al pubblico di tutti i locali di Palermo all'1.30. I gestori dovranno apporre un cartello indicando orari di chiusura e di apertura. Gli organi di vigilanza, così come tiene a precisare il documento, effettueranno controlli per far rispettare le nuove regole. E chi non le rispetterà pagherà il conto, e sarà salato. Sono previste infatti multe che oscillano dai 500 ai 5.000 euro. 

"In questi giorni più che mai - afferma il sindaco Leoluca Orlando - vivibilità, decoro e tutela della salute coincidono come esigenza collettiva di tutta la comunità. Purtroppo, in questi primi giorni di lenta ripresa di alcune attività, si sono registrati comportamenti e fenomeni, a volte connaturati alla stessa tipologia di attività commerciali come quelle della movida, che mettono a rischio la salute di tutti. Porre dei limiti, condivisi con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, è sembrato che sia un modo corretto per affrontare il problema, fermo restando che sono comportamenti e scelte responsabili dei singoli ad essere prioritari in questo periodo".

Le reazioni

“Orlando continua a dare seguito al preciso e ormai conclamato, obiettivo di smantellare il mondo della night life in città. Un mondo troppo spesso erroneamente identificato con la movida selvaggia e che invece si traduce in imprese, posti di lavoro e famiglie” queste le parole di Domenico Bonanno, fondatore del laboratorio politico Tocca a Noi e componente della direzione di Diventerà Bellissima, il quale attacca duramente il sindaco con riferimento all’ultima ordinanza emanata sulla movida. 

Le nuove regole per l'aperture delle discoteche

“L’ordinanza firmata dal sindaco rischia di mettere in ginocchio un intero comparto, già in forte crisi a causa del covid e del conseguente lockdown. Riteniamo doveroso - continua Bonanno - trovare una sintesi tra diritto al lavoro, diritto al divertimento e diritto al riposo, ma quest’ordinanza miope e illogica non risolverà alcun problema: aumenteranno i bivacchi nelle zone meno controllate, gli abusivi continueranno a lavorare in barba alle regole e creando occasioni di assembramento. Per non parlare dell’assurda imposizione dell’orario di chiusura anticipato, in piena estate e con il turismo che sta ripartendo. L’unico effetto sarà quello di mettere i bastoni fra le ruote ai tanti locali che in città lavorano nel pieno rispetto delle regole".

Articolo aggiornato alle ore 21.20 dell'11 giugno 2020

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