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Cronaca

Summit tra boss a Villa Pensabene Così stava nascendo la nuova cupola

A febbraio il "gotha" di Cosa nostra si è riunito attorno a un tavolo. Arrestate 36 persone, tra cui i capi dei 3 mandamenti più influenti e Nunzia Graviano. Nel mirino dei clan il centro di Zamparini

C’era anche il maxi centro commerciale del presidente Maurizio Zamparini  nel mirino della mafia.  E per il summit più importante degli ultimi anni i boss hanno scelto un noto ristorante nel quartiere Zen a Palermo: Villa Pensabene (guarda il video). Il 7 febbraio scorso per parlare di soldi, affari, pizzo e potere lì si è riunito il nuovo gotha della mafia palermitana.

LE OPERAZIONI ALL’ALBA. Agenti della polizia e militari dei carabinieri e della guardia di finanza hanno portato a termine tre distinte operazioni antimafia. In carcere complessivamente sono finiti 36 esponenti delle famiglie mafiose palermitane di Brancaccio, San Lorenzo, Resuttana e Passo di Rigano, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti. Le inchieste sono state coordinate dalla Dda di Palermo. A Roma fermata Nunzia Graviano, sorella dei boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano, che avrebbe gestito il tesoro della cosca.

IL SUMMIT. Attorno al tavolo, a Villa Pensabene, c'erano Giulio Caporrimo, Giovanni Bosco, Giuseppe Calascibetta (poi assassinato), Alfonso Gambino, Cesare Lupo, Nino Sacco e Giuseppe Arduino. A tratti - emerge dalle indagini - tra i boss ci sarebbero stati momenti di tensione tanto da fare temere agli inquirenti, che intercettavano il summit, l'esplosione di una nuova guerra di mafia determinata dall'assenza di un vero leader in grado di mantenere la pace tra le famiglie. In particolare, come emerge dalle intercettazioni, Francesco Caporrimo, padre del boss Giulio Caporrimo, avrebbe informato il figlio, quando questi era in carcere, dell'esistenza di lavori edili particolarmente importanti sul territorio. Il figlio, parlando con il padre, faceva riferimento ad aziende a lui riconducibili da inserire nei lavori.

LE INDAGINI. L'indagine della polizia, denominata “Araba Fenice”, riguarda sedici presunti mafiosi del mandamento di Brancaccio. Quella del nucleo investigativo dei carabinieri e dei militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza, chiamata “Idra”(guarda il video), ha portato al fermo di sedici presunti mafiosi dei mandamenti di Resuttana e Tommaso Natale. Un terzo provvedimento di fermo è stato eseguito, infine, dai carabinieri del Ros nei confronti di quattro esponenti della cosca di Passo di Rigano.



 

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