Gesip, operai sul piede di guerra “Pronti a marciare su Roma”
I lavoratori temono che la società di servizi possa chiudere i battenti entro l'anno. I sindacati: "Non creeremo disagi, ma basta a campagne diffamatorie". Intanto il sindaco Orlando lotta con Roma per sbloccare i 5 milioni
Rischia di approdare a Roma la protesta dei 1800 dipendenti della Gesip, l'azienda di servizi del Comune, i quali temono che la società possa chiudere i battenti entro l'anno.
"Alla luce di quanto emerso in questi ultimi giorni circa la vertenza Gesip - scrivono i sindacati Fisascat/Cisl, Uiltusc/Uil, Filcams/Uil, Filcams/Cgil, Usb, Alba, Cisas, Cisal, Conflavoratori, Fiadel, Ugl e Asia - stiamo assistendo all'ennesima macelleria sociale, che vedrà circa 1800 lavoratori dall'1 settembre senza lavoro. Le organizzazioni aziendali sono pronte a scendere in campo per opporsi a tali provvedimenti dopo la campagna denigratoria messa in atto in tutti questi anni contro i lavoratori della società, gli stessi hanno concordato di non creare alcun disagio alla cittadinanza: visto che un licenziamento di massa creerebbe già gravi ripercussioni sia di impatto sociale che di rilevanza economica per la città stessa”.
“Pertanto - concludono i sindacati - qualora non emerga nulla di positivo entro oggi, data della scadenza dell'ennesima proroga, i lavoratori della Gesip con i sindacati faranno una marcia verso Roma partendo da Palermo vestiti a lutto e senza bandiere".
Intanto quella di ieri è stata una giornata cruciale. Con il sindaco Orlando impegnato per far sbloccare da Roma i cinque milioni. Stamattina il tavolo tecnico darà il via libera alla seconda tranche che permetterà la proroga per tutto settembre alla società di servizi.