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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via dei Cassari

Sepolto a Sant'Orsola Emanuele Burgio: gente in strada, ma permesso negato al padre carcerato

Il magistrato di Sorveglianza di Pavia ha rigettato l'istanza con cui Filippo Burgio, condannato a 9 anni per mafia e recluso a Voghera, chiedeva di poter raggiungere Palermo per dare l'ultimo saluto a suo figlio Emanuele, ucciso una settimana fa a colpi di pistola in via dei Cassari. Nuovi assembramenti nel centro storico per ricordare la vittima

Il magistratro di Sorveglianza di Pavia ha rigettato l'istanza con cui Filippo Burgio, condannato a 9 anni per mafia e a cui manca poco più di un anno per tornare libero, chiedeva di ottenere un permesso per partecipare al funerale di suo figlio, Emanuele Burgio, il ragazzo freddato a colpi di pistola una settimana fa in via dei Cassari, alla Vucciria. Intanto, anche stamattina, centinaia di persone si sono radunate nel centro storico per ricordare la vittima.

Per motivi di sicurezza, quindi, Filippo Burgio, difeso dall'avvocato Giuseppe Farina e recluso nel carcere di Voghera, non ha potuto raggiungere la città per dare l'ultimo saluto a suo figlio. Il penalista aveva formulato la richiesta già lunedì scorso, ma la risposta alla fine è stata negativa. Emanuele Burgio è stato sepolto nel cimitero di Sant'Orsola, con una cerimonia privata.

La questura aveva vietato i funerali pubblici, ma nella notte tra giovedì e venerdì in vari punti del centro storico erano scattate manifestazioni non autorizzate, con cortei di scooter e poster della vittima appesi anche alla facciata di un palazzo. La polizia, sollecitata anche dai residenti, era intervenuta per far rimuovere i manifesti ed evitare assembramenti, peraltro avvenuti nonostante il coprifuoco. Scene che si sono ripetute questa mattina.

Per il delitto sono in carcere Matteo, Giovan Battista e Domenico Romano. Quest'ultimo, durante un lungo interrogatorio, ha ammesso che a sparare sarebbe stato il fratello Matteo, come peraltro sarebbe stato ripreso nitidamente da una telecamera di sorveglianza. Le indagini per accertare il movente ed individuare almeno altri 6 presunti complici proseguono. L'inchiesta della squadra mobile è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Giovanni Antoci e Federica Paiola.

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