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Cronaca Tribunali-Castellammare / Via dei Cassari

L'omicidio alla Vucciria, la vittima era sotto processo per droga: indaga la Dda

Emanuele Burgio è stato ucciso a pochi passi dalla trattoria Zia Pina, gestita dalla sua famiglia. Non si esclude, anche per i precedenti del padre, la pista mafiosa. Il giovane non era mai stato arrestato e l'anno scorso era stato assolto dall'accusa di rapina. Attualmente era imputato perché avrebbe trasportato hashish da Vicenza a Palermo

Era sotto processo per droga, Emanuele Burgio, il ragazzo di 25 anni ucciso stanotte a colpi di pistola alla Vucciria, e l'inchiesta sull'omicidio è stata affidata alla Dda, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, perché non si esclude appunto la pista mafiosa. Questo soprattutto alla luce dei precedenti del padre della vittima, Filippo Burgio, condannato in via definitiva a 9 anni (che ha quasi scontato del tutto) proprio per 416 bis: nel suo negozio di moto, una decina di anni fa, vennero infatti ritrovati dei pizzini che, secondo una perizia, erano stati scritti dal boss Gianni Nicchi.

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La squadra mobile sta sentendo parenti e amici di Burgio che è stato freddato a pochi passi dalla trattoria "Zia Pina", gestita dalla sua famiglia, in via dei Cassari. Nonostante la giovane età, la vittima era già stata coinvolta in un processo per una rapina a una gioielleria, che risale a diversi anni fa, ma al termine del quale è stato del tutto scagionato. La sentenza è stata emessa dal gup Giuliano Castiglia l'anno scorso.

Burgio non è mai stato arrestato e attualmente era sotto processo davanti alla quinta sezione del tribunale per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Era accusato di aver trasportato di diversi chili di hashish da Vicenza a Palermo nel 2017, nell'ambito di un'inchiesta più vasta con cui l'anno successivo furono arrestate una ventina di persone. Una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori è proprio quella di un regolamento di conti nell'ambito dello smercio di droga.

Omicidio Vucciria (3)-2-2-2

La notizia dell'omicidio è stata comunicata con un telegramma al padre del giovane, recluso nel carcere di Voghera. Filippo Burgio era stato arrestato per estorsione aggravata dall'aver agevolato Cosa nostra nel 2009 e, durante una perquisizione, nel suo negozio vennero ritrovati dei pizzini ricondubibili a Nicchi, che fu catturato proprio quell'anno. Burgio fu così accusato di associazione mafiosa. In primo grado, nel processo "Hybris" il reato fu derubricato in favoreggiamento aggravato, ma nei successivi gradi di giudizio e fino alla sentenza definitiva, l'imputato è stato condannato per 416 bis. Gli manca poco più di un anno di reclusione per tornare libero. 

"Un inaccettabile atto di violenza in città. L'omicidio in Vucciria ci ricorda che non dobbiamo mai abbassare la guardia contro ogni forma di violenza. Esprimo un sentito ringraziamento alle forze dell'ordine e alla magistratura per l'intenso lavoro che stanno svolgendo in queste ore per fare luce sul delitto", queste le parole del sindaco, Leoluca Orlando, dopo il delitto di stanotte.

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