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Cronaca

La confessione in chiesa prima di andare in caserma, il prete: "Era addolorato, si è pentito"

Damiano Torrente, pescatore dell'Acquasanta di 46 anni, a giugno si è presentato in una parrocchia convincendosi in appena un mese e mezzo a raccontare tutto ai carabinieri. "Gli ho detto che doveva chiudere i conti con la giustizia", aggiunge il parroco

Prima ancora di rivelare ai carabinieri di avere strangolato e ucciso una donna ben 5 anni fa aveva deciso di aprirsi nel segreto di un confessionale. Appena un mese e mezzo fa Damiano Torrente, pescatore dell’Acquasanta, fermato per omicidio e occultamento di cadavere, si è così presentato in chiesa e ha parlato col parroco, che oggi spiega a PalermoToday: "La porta del suo cuore l’aveva già spalancata al Signore. Ritengo di aver letto nel suo racconto tanto dolore, tanta sofferenza e un sincero pentimento". Ieri la seconda confessione ai carabinieri, assistito dall'avvocato Alessandro Musso, rivelando di aver ammazzato Ruxandra Vesco.

"Così ho ucciso quella donna cinque anni fa"

Il prete con il quale Torrente ha deciso di confidarsi non nasconde il suo imbarazzo per la vicenda, chiarendo subito i limiti invalicabili imposti dal segreto del confessionale. Una cosa però la dice: "Quell'uomo voleva mettere in pace la propria coscienza con il Signore, voleva cambiare vita e questo l’ho percepito con estrema chiarezza". E poi ricorda: "Ci siamo incontrati per la prima volta oltre un mese fa anche se non era un fedele della mia comunità. Da allora ha iniziato il suo percorso e ci siamo visti quasi ogni giorno. Gli ho detto che era fondamentale chiudere i conti con la giustizia prima ancora di ricongiungersi con il Signore".

Dopo questo percorso Torrente si è presentato ieri mattina nella caserma dei carabinieri Falde per confessare il delitto risalente a ottobre del 2015. Davanti ai militari del Nucleo operativo della compagnia San Lorenzo e al sostituto procuratore Felice De Benedittis ha raccontato di avere ammazzato Ruxandra Vesco, di 33 anni, strangolandola con una corda da pescatore e di avere gettato il cadavere, chiuso in due sacchi di plastica da giardiniere, facendolo rotolare lungo una scarpata tra Monte Pellegrino e Monte Ercta. Le indagini però sono appena all'inizio e infatti bisognerà chiarire in primis se i resti trovati dai carabinieri siano effettivamente quelli della donna romena.

Tra gli altri dettagli sui quali gli investigatori dovranno fare luce ci sono quelli che riguardano il passato di Ruxandra Vesco, conosciuta anche come Rossana o Alessandra. Secondo quanto spiegano i carabinieri la donna aveva riportato una condanna definitiva. Tanto che da Velletri, a febbraio 2020, era partito un ordine di carcerazione nei suoi confronti. Della donna romena non era mai stata denunciata formalmente la scomparsa anche se l’ex marito, dal quale si era separata nel 2014, aveva segnalato la sua scomparsa e denunciato la violazione degli obblighi familiari per essersi disinteressata della figlia. Da allora sia lui sia i familiari della donna avrebbero avuto pochi contatti telefonici con lei prima di perderla definitivamente.

damiano torrente-2I carabinieri stanno effettuando alcuni accertamenti anche su una pagina Facebook che sembrerebbe dedicata proprio a Ruxandra Vesco. Qualcuno nel 2015 aveva aperto un gruppo social per segnalare le truffe che aveva provato a fare una donna romena di circa 30 anni nella zona di Alcamo.

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