Le coltellate dopo la rissa a Partinico: omicidio Salvia, chiesti 25 anni per l'imputato
Questa la richiesta di condanna avanzata dai pm per il 49enne Francesco Autovino, che secondo l'accusa avrebbe colpito con quattro fendenti il giovane. Il presunto omicida si sarebbe convinto che l'incendio della sua auto fosse opera della vittima
Venticinque anni di carcere per Francesco Autovino. Questa la richiesta avanzata dai sostituti procuratori Chiara Capoluongo e Giulia Beux per il 49enne accusato dell’omicidio di Antonio Salvia, avvenuto a Partinico nell’estate del 2016 al termine di una rissa. Nel processo iniziato a giugno scorso era imputato anche il fratello Giuseppe Autovino che è deceduto all'età di 54 anni alla fine del 2017.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Partinico e dall’accusa, a scatenare la rissa sarebbe stato il danneggiamento dell'autovettura di Autovino, avvolta dalle fiamme e distrutta nel maggio 2016. L'imputati si era convinto che il responsabile fosse Gianluca Rizzo, 26enne vicino a Salvia. I due amici decisero quindi di affrontare la vicenda direttamente con i fratelli Autovino.
Quel 22 giugno, nel giro di pochi secondi, la discussione è degenerata e dalle parole si è passati ai fatti in un crescendo di violenza costato caro a Salvia, caduto a terra dopo essere stato raggiunto da quattro coltellate. Poi l’inutile volata in ospedale dove il 23enne è deceduto a causa delle gravi ferite che gli avrebbero causato uno "shock emorragico".