Omicidio Quatrini, il gup condanna a trent'anni il carnefice
Secondo l'accusa, l'uomo sarebbe stato invitato a casa della donna, in zona Noce, dopo una tappa in enoteca. Ma l'approccio sessuale non era andato in porto, provocando rabbia e paura nell'omicida, un autotrasportatore di Carini con famiglia e figli
Si era visto rifiutare ogni approccio sessuale dalla sua "amica", poi, forse anche sotto i fumi dell'alcol, le avrebbe spaccato un televisore addosso prima di sgozzarla con una bottiglia. Il gup ha condannato a trent'anni Alfredo Palumbo, 54 anni, per l'omicidio di Grazia Rosa Quatrini (63) avvenuto lo scorso novembre nell'abitazione della donna, in via Tommaso Aversa. A qualche settimana dal fatto, grazie anche ad alcune telecamere di sorveglianza piazzate alla Noce, l'uomo fu fermato dagli uomini della squadra mobile, confessando subito le proprie responsabilità: l'avrebbe uccisa perché non voleva fare sesso.
Dopo quella lite finita in tragedia, la vittima era stata ritrovata mezza nuda ed in un lago di sangue. Ma sarebbe stata lei stessa ad invitare il suo carnefice a casa, un autotrasportatore con famiglia e figli in servizio per una ditta di Carini, dopo la tappa in un'enoteca che frequentavano spesso. I due erano rientrati a casa assieme - si legge sul Giornale di Sicilia - dopo qualche bicchiere in compagnia. Lui avrebbe tentato l'approccio, vedendosi però rifiutare. E a quel punto la "signora Rosa" si sarebbe messa ad urlare, suscitando paura nell'uomo che forse temeva che la donna potesse raccontare tutto ai familiari. Così la avrebbe colpita in testa con il televisore, prima di affondarle il colpo mortale con una bottiglia spaccata.
Grazia Rosa Quatrini (nella foto a destra) fu trovata a terra, con la camicetta strappata e sollevata sino al seno. Vicino a lei un coltello da cucina su cui, però, non è stata trovata alcuna traccia di sangue. Palumbo, subito dopo, era fuggito a bordo della sua Cinquecento rossa in direzione di casa propria, dove si sarebbe affrettato a sbarazzarsi dei vestiti sporchi di sangue e a lavare le scarpe da ginnastica indossate quel giorno. Al termine del processo con rito abbreviato per il gup non ci sono stati dubbi: si è trattato di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale. E adesso Palumbo dovrà scontare trent'anni di carcere all'Ucciardone.
