La sparatoria e l'omicidio al mercatino del Cep, il giallo resta irrisolto: 3 fratelli assolti in appello
Scagionati Marcello, Enrico e Salvatore Emanuele Marra, accusati di aver ucciso Maurizio Quartararo e ferito gravemente Umberto Quartararo tra le bancarelle di via Paladini il primo ottobre del 2014. Altri due parenti degli imputati sono stati ritenuti anche loro non colpevoli in via definitiva. Il pg aveva chiesto l'ergastolo
Restano senza colpevoli l'omicidio ed il tentato omicidio dei fratelli Maurizio e Umberto Quartararo, avvenuti tra le bancarelle del mercatino del Cep, in via Paladini, il primo ottobre del 2014. La Corte d'Assise d'Appello ha infatti confermato le assoluzioni di tre dei fratelli Marra, Marcello, Enrico e Salvatore Emanuele, imputati per la tragica sparatoria. Altri due fratelli, Alfredo e Lorenzo Marra, processati con il rito abbreviato, erano stati scagionati anche loro e in via ormai definitiva.
Il collegio presieduto da Mario Fontana ha accolto le tesi degli avvocati Raffaele Bonsignore e Riccardo Ruta, che difendono gli imputati, e respinto la richiesta di condanna all'ergastolo formulata invece dalla Procura generale. In questo caso la sentenza di primo grado era stata impugnata proprio dall'accusa, mentre nel troncone in abbreviato fu la parte civile, cioè i parenti delle vittime, a fare ricorso: con le assoluzioni furono condannati a pagare le spese processuali.
I fratelli Marra furono arrestati dalla squadra mobile a marzo del 2015. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tra le due famiglie ci sarebbero stati vecchi rancori, risalenti addirittura agli anni Novanta, e quella mattina, in mezzo alla folla, dopo una banale discussione, sarebbe scattata la vendetta a colpi di pistola.
Una tesi che non ha retto finora in alcun processo. Gli avvocati hanno messo in evidenza un'intercettazione emblematica, in cui Umberto Quartararo, vittima e testimone oculare della sparatoria, mentre era ricoverato in ospedale diceva: "A sparare non sono stati i Marra... Quello (l'assassino, ndr) era una cosa sicca, non un un bestione". I fratelli Marra sono tutti alti più di un metro e 90.
Altra contraddizione messa in evidenza dalla difesa è quella legata al fatto che chi fece fuoco nel mercatino sarebbe arrivato a bordo di uno scooter. Una persona alla guida e un complice seduto dietro. Due persone, quindi, mentre gli imputati sono in tutto cinque. Quale sarebbe stato quindi - dicono gli avvocati - il ruolo di ciascuno? Una domanda a cui non è mai stata data una risposta.