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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cruillas / Via Luigi Vanvitelli

L'omicidio di Piera Napoli, la Procura chiede l'ergastolo per il marito che la accoltellò

La vittima, giovane cantante neomelodica, venne uccisa il 7 febbraio dell'anno scorso nella casa in cui viveva con l'imputato, Salvatore Baglione, a Cruillas. Per l'accusa l'uomo era perfettamente in grado di intendere e di volere e merita il carcere a vita. Lui si è difeso sostenendo di essere stato in preda ad un raptus

Ergastolo. E' questa la pena invocata dalla Procura per Salvatore Baglione, l'uomo che - come lui stesso aveva confessato - il 7 febbraio dell'anno scorso aveva accoltellato e ucciso la moglie, nonché madre dei suoi tre figli, Piera Napoli, giovane cantante neomelodica.

La massima pena, dunque, senza alcuna attenuante e soprattutto ritenendo - a dispetto di ciò che sostiene la difesa - che l'imputato fosse pienamente lucido quando quella mattina prese un coltello e colpì ripetutamente la vittima, mentre era in bagno, nella loro casa di via Vanvitelli, a Cruillas. La requisitoria si è tenuta qualche giorno fa davanti alla Corte d'Assise presieduta da Sergio Gulotta. Domani mattina la parola passerà proprio alla difesa di Baglione.

Il gip: "Covava da mesi il desiderio di uccidere la moglie"

Secondo la versione fornita da Baglione ai carabinieri, dove quello stesso giorno andò a costituirsi, il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite e soprattutto perché l'uomo avrebbe scoperto che la moglie lo avrebbe tradito e avrebbe voluto lasciarlo: "Mi ha detto di non amarmi più e così ho deciso di ucciderla", aveva messo a verbale l'imputato, che aveva parlato anche di un "raptus".

La Procura - l'inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Federica Paiola, ora trasferita a Genova - non ha mai dubitato invece della totale capacità di intendere e di volere dell'uomo: subito dopo l'omicidio postò infatti su Facebook una frase sul "rispetto" accompagnata da una foto di Robert De Niro, ma Baglione aveva anche ripulito il coltello, si era lavato, aveva preparato una valigia con tutto l'occorrente per andare - a suo dire - in carcere e si era anche preoccupato di allontanare i figli, perché non assistessero - così sostiene l'accusa - al massacro della madre.

La testimonianza della madre della vittima: "Ha ucciso anche me"

Della lucidità dell'imputato è poi convinta anche la famiglia di Piera Napoli, che si è costituita parte civile nel processo. La madre della vittima, Adele Alfonzetti, aveva raccontato in aula come il genero fosse "ossessivo e geloso" e come una volta "si conficcò un coltello nella pancia per dimostrarle che teneva a lei, ma - aveva sottolineato - questo non è amore". La mamma della cantante segue tutte le udienze con grande sofferenza e attraverso PalermoToday aveva anche lanciato un appello, invitando le donne a denunciare maltrattamenti ed abusi.

Per la difesa, che si basa su una consulenza di parte, Baglione sarebbe stato invece incapace di intendere e di volere, "nel momento in cui ha ucciso non sapeva ciò che stava facendo, non aveva il controllo su se stesso" ed "è scattata una dissiociazione della realtà", queste le parole dell'esperto.

La madre dell'imputato lo difende: "Stava molto male..."

I giudici, per sciogliere ogni dubbio, avevano affidato una perizia ad un altro esperto, che ha stabilito la piena capacità di intendere e di volere dell'imputato. Che ora, come richiesto dal pm, rischia il carcere a vita.
 

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