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Cronaca Piazza Stazione Lolli

Benzinaio ucciso a piazza Lolli, confermata la condanna per Di Fiore

Trent'anni di reclusione per l'ex imprenditore edile. Alla base dell'omicidio, avvenuto a giugno 2015, il prezzo del carburante considerato "troppo caro"

La Corte d'assise d'appello ha confermato la condanna a trent'anni di reclusione per Mario Di Fiore, l'ex imprenditore edile che nel giugno del 2015 uccise a colpi di pistola il benzinaio Nicola Lombardo in piazza Lolli,

Alla base dell'omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il prezzo del carburante considerato "troppo caro". Di Fiore avrebbe litigato con la vittima, sparandogli poi alle spalle con una 7,65. Decisive per le indagini sono state le immagini di videosorveglianza della zona, ma anche le ultime parole della vittima che prima di morire ha tracciato un mini-identikit dell'omicida: "A sparare è stato un uomo sui 60 anni coi baffi". Così quella che sembrava un'indagine rompicapo si è risolta dopo due giorni e ha portato all'arresto di Di Fiore.

“Sono distrutto, non sapevo che avesse due figli”, disse agli inquirenti Di Fiore all'indomani del fatto. Un pentimento che non gli ha evitato la condana a 30 anni. La famiglia di Lombardo si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Fabio Lanfranca, ottenendo un risarcimento di 150 mila euro ciascuno per la moglie e i due figli.

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