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Cronaca

Omicidio Petrucci, sentenza confermata in Appello: ergastolo per Caruso

Carcere a vita per l'assassino di Carmela, uccisa il 19 ottobre 2012 a coltellate nell'androne di casa sua, in via Uditore. Prima che i giudici entrassero in camera di consiglio aveva chiesto scusa: "Ho commesso un gesto orribile, mi dispiace"

Ergastolo. Confermata anche in Appello il carcere a vita per Samuele Caruso, l'assassino di Carmela Petrucci, 17 anni uccisa il 19 ottobre 2012 a coltellate nell'androne di casa sua, in via Uditore. La sentenza della Corte d'assise d'appello di Palermo è arrivata poco prima delle 18. Alla lettura della erano presenti anche i genitori di Carmela, Giusi Mercurio e Serafini Petrucci, la sorella Lucia (che si trovava con lei al momento dell'omicidio) e il fratello Antonino.

LE SCUSE - Prima che i giudici della corte d'Assise d'Appello si riunissero in camera di consiglio, Caruso si era rivolto ai familiari delle sue vittime e anche alla stessa Lucia, per dire di essere "dispiaciuto". Caruso ha reso spontanee dichiarazioninell'aula bunker del carcere di Pagliarelli chiedendo perdono: "Non l'ho fatto finora per mancanza di coraggio - ha detto, parlando dalla gabbia -. Ho commesso un gesto orribile, mi dispiace. Ho tanto pregato per me e per i Petrucci. Chiedo scusa in particolare a Lucia. Mi dispiace".

IL PROCESSO DI PRIMO GRADO - Lo scorso 26 febbraio il gup Daniela Cardamone aveva condannato all'ergastolo Samuele Caruso. Il giovane era stato condannato anche per aver tentato di uccidere la sorella di Carmela, Lucia, sua ex fidanzata ferita nell'aggressione. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale da 500 mila euro ciascuno ai genitori e ai fratelli di Carmela. Mentre 20 mila euro ciascuno per l'associazione Le Onde e il Comune di Palermo. (GUARDA IL VIDEO)

IL PROCESSO - Nella scorsa udienza il pm Caterina Malagoli aveva chiesto la condanna all'ergastolo per Caruso. Nonostante abbia confessato il delitto, gli esperti nominati dal giudice hanno stabilito che l'imputato, 23 anni, quando aggredì a coltellate le due ragazzine, "era capace di intendere ma non di volere, in quanto la sua volontà era dominata da pensieri paranoici ed era in vigore la parte impulsiva, esplosiva della sua personalità". Secondo i periti capiva, ma la sua capacità era grandemente scemata. Insomma mancherebbe la premeditazione.​ Per l'accusa invece si tratta di un omicidio premeditato aggravato dai futili e abietti motivi. Premeditato, secondo il pm, anche il tentato omicidio di Lucia che venne gravemente ferita nell'aggressione. Oggi è stato il turno della difesa e delle parti civili.

IL COMUNE- "Le sentenze giudiziarie non si commentano ed è per altro noto a tutti quale fosse la posizione dell'Amministrazione comunale che si era costituita Parte Civile tramite l'Avvocatura. Oggi non possiamo che ribadire la nostra vicinanza e il nostro affetto per la famiglia di Carmela Petrucci, il cui dolore non sarà lenito da alcuna sentenza". Queste le parole del sindaco Leoluca Orlando e dell'assessore Agnese Ciulla.
 

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