L'omicidio a Brancaccio, la confessione: "L'ho visto e gli ho sparato, non voleva che stessi con sua figlia"
Il racconto di Alessandro Sammarco, 19 anni, che ora si trova in stato di fermo per l'uccisione di Natale Cavarello: "Avevo paura di una sua reazione e per questo avevo con me la pistola. L'ho incontrato per caso e ho aperto il fuoco, ho fatto un guaio grosso". Ma restano delle perplessità sulla dinamica
"Ho fatto un guaio grosso", è così che in lacrime ieri sera Alessandro Sammarco, 19 anni, avrebbe detto al suo avvocato, prima di confessargli di aver ucciso a colpi di pistola Natale Caravello, 46 anni, in via Pasquale Matera a Brancaccio. La colpa delle vittima - pregiudicata per una serie di rapine - sarebbe stata quella di aver ostacolato la relazione di una delle sue figlie proprio con il giovane.
Sammarco, imparentato con dei pregiudicati per mafia e che è difeso dall'avvocato Corrado Sinatra, si è così costituito ieri sera poco dopo il delitto alla caserma Carini dei carabinieri ed è stato poi interrogato fino alle 3 alla squadra mobile dal pm di turno, il sostituto procuratore Gianluca De Leo. Avrebbe ammesso le sue responsabilità e per lui è quindi scattato il fermo, che dovrà essere convalidato nelle prossime ore.
Visti i precedenti di Caravello, ieri sera non era stata scartata del tutto l'ipotesi di un delitto maturato per altri motivi, ma come ormai sta capitando sempre più spesso a Palermo, dietro agli ultimi omicidi ci sono motivi passionali o davvero futili. Sammarco, che ha già avuto a che fare con la giustizia da minorenne, ma per reati molto lievi, come la guida senza patente, aiuta il nonno nella gestione di una bottega a Ballarò. Nulla lasciava presagire che potesse arrivare a compiere un gesto simile.
Agguato a Brancaccio: le immagini dal luogo dell'omicidio | Il video
Secondo la sua versione, Caravello non avrebbe gradito il rapporto tra lui e una delle figlie e - anche se non ci sarebbero stati incontri tra l'indagato e la vittima in tempi recenti - il giovane avrebbe temuto una reazione da parte dell'uomo. Ed è per questo - così avrebbe raccontato al pm - che sarebbe andato in giro armato. Ieri sera intorno alle 20, per puro caso - sostiene il giovane - avrebbe incrociato Caravello e, senza pensarci troppo, avrebbe tirato fuori la calibro 22 che aveva con sé e gli avrebbe sparato.
In base al suo racconto il delitto sarebbe avvenuto mentre entrambi erano a bordo dei loro rispettivi scooter. Una dinamica che suscita molte perplessità, anche perché Sammarco ha sostenuto di non aver preso la mira. Eppure Caravello sarebbe stato colpito alla testa.