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Cronaca Piazza Stazione Lolli

"Pensava di essere stato truffato, ha sparato": benzinaio ucciso per sei euro

E' stata una banale incomprensione a scatenare la furia omicida di Mario Di Fiore, il pensionato, ex imprenditore edile, di 63 anni finito in carcere per avere ucciso Nicola Lombardo. E' l questore Guido Longo a rivelare il retroscena principale

Una vicenda che ha dell'incredibile. E' stata una banale incomprensione a scatenare la furia omicida di Mario Di Fiore, il pensionato, ex imprenditore edile, di 63 anni finito in carcere per avere ucciso Nicola Lombardo, il benzinaio della Esso di piazza Lolli. Meticolose indagini durate 48 ore, oltre 15 mila targhe controllate, migliaia di combinazioni. Fino a quell'agghiacciante motivazione: "Lombardo è stato ucciso perché era convinto di essere stato truffato di sei-otto euro nel pagamento del pieno di benzina". Il questore di Palermo, Guido Longo, rivela il retroscena principale nell'indagine . E lo fa nel corso della conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i dettagli dell'operazione.

A imprimere una svolta alla vicenda sono stati anche gli impianti di videosorveglianza della zona, ma anche le ultime parole della vittima, che prima di morire ha tracciato un mini-identikit dell'omicida: "A sparare è stato un uomo sui 60 anni coi baffi". Così quella che sembrava un'indagine rompicapo si è risolta dopo due giorni. Tutto è partito da un piccolo frame di una targa di una Punto.

Rodolfo Ruperti, capo della Mobile, ha raccontato le fasi decisive della cattura dell'assassino. Ieri sera i poliziotti - della sezione omicidi e della sezione criminalità diffusa della squadra mobile - hanno bussato a casa di Di Fiore, a Brancaccio. E nel garage dell'abitazione è stata ritrovata la pistola calibro 7,65, detenuta illegalmente. Si tratta dell'arma con cui il pensionato ha ucciso Nicola Lombardo. Di Fiore, oltre alla pistola, nascondeva un fucile da caccia, una 357 magnum e numerose cartucce. La pistola era tenuta in un garage. arma_omicidio_lolli-2

"Mi sembra tutto pazzesco - dice il questore Guido Longo -. Ci troviamo di fronte a una vicenda frutto di una assurda violenza che esplode improvvisamente, dettata probabilmente da un modo di vita compulso e frettoloso. Mi auguro che non accada mai più di togliere il padre a due figli per una questione così banale". Longo prosegue: "Oggi mancano i valori sostanziali. Eppure Di Fiore è un uomo normale. Non è un disadattato, certamente, inserita pienamente in un tessuto sociale, in una famiglia. L'atteggiamento di violenza è figlia dell'epoca attuale. Però ho notato un fatto che fino a pochi anni era inimmaginabile: c'è stata la collaborazione dei presenti sul luogo del delitto".

"Non ci aspettavamo che il movente fosse così futile (pagare 68 euro per il pieno e non 62 come capitato altre volte ndr.) - dice il procuratore capo Francesco Lo Voi- ma abbiamo subito capito che si trattava di una cosa estemporanea. Procederemo in tempi molto rapidi. Si faranno tutti gli accertamenti necessari". "In sole 48 ore è stato risolto il caso - dice ancora il procuratore - esprimo compiacimento per la squadra mobile e per il suo dirigente Rodolfo Ruperti che ha messo insieme tutte le prove necessarie per arrivare all'arresto di Di Fiore".

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