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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Termini Imerese

La scomparsa di Carlo La Duca, aperta un'inchiesta parallela: si cercano i complici degli amanti

Il fascicolo per ora è a carico di ignoti e si ipotizza che qualcuno possa aver aiutato Luana Cammalleri e Pietro Ferrara, moglie e miglior amico della vittima, a sbarazzarsi dell'uomo, sparito nel nulla il 31 gennaio 2019

Un fascicolo parallelo per trovare eventuali complici di Pietro Ferrara e Luana Cammalleri, gli amanti finiti in carcere lo scorso 18 marzo con l'accusa di aver ucciso e fatto sparire il cadavere di Carlo La Duca (miglior amico del primo e marito della seconda), scomparso nel nulla il 31 gennaio del 2019. La Procura ha aperto quindi un filone d'indagine a parte - in cui i due indagati dovrebbero essere a breve sentiti come testimoni assistiti - al momento a carico di ignoti per capire se qualcuno li abbia aiutati a sbarazzarsi di La Duca.

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Della vittima non sono mai stati trovati i resti e, anche se sono finiti sotto sequestro alcuni terreni di Ciaculli di Ferrara dove si ipotizza possa essere stato nascosto il cadavere, ma allo stato non sono mai stati compiuti scavi. C'è da dire che dal 2019 quei luoghi hanno cambiato aspetto e che negli agrumeti è stato persino costruito un immobile.

In base alla ricostruzione del procuratore aggiunto Marzia Sabella e dei sostituti Alfredo Gagliardi e Luisa Vittoria Campanile, Cammalleri e Ferrara (difesi dagli avvocati Giovanni Marchese e Accursio Gagliano), che avrebbero avuto una relazione sin dal 2017, avrebbero eliminato La Duca perché diventato scomodo. Il movente non emergeva chiaramente dall'ordinanza di custodia cautelare, anche perché la vittima e Cammalleri si stavano separando e La Duca aveva già una relazione, alla luce del sole, con un'altra donna. Gli inquirenti non escludono che alla base dell'ipotetico omicidio possano esserci motivi economici, legati per esempio all'eredità dell'azienda agricola dello scomparso.

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Per gli investigatori sarebbero tanti gli indizi contro gli indagati, che erano stati intercettati sin dai giorni immediatamente successivi alla sparizione di La Duca. Si sarebbero per esempio messi d'accordo sulle dichiarazioni da rendere ai pm e anche su quelle da rilasciare in tv, orchestrando - secondo l'accusa - un despistaggio. La donna aveva poi negato di essere venuta a Palermo quel 31 gennaio, ma la sua auto sarebbe stata invece filmata mentre avrebbe seguito quella di La Duca fino in via Minutilla, a Cardillo, dove era stata poi ritrovata. Totalmente ripulita, tanto che all'interno non ci sarebbero state neppure le impronte di La Duca che avrebbe dovuto guidarla. Ferrara negò di aver visto la vittima quel giorno, ma quando apprese che gli inquirenti sapevano da altri testimoni che i due si erano incontrati, aveva cambiato versione, ammettendo l'appuntamento proprio a Ciaculli. Inoltre, i cellulari degli indagati sarebbero rimasti completamente muti e spenti proprio nelle ore in cui La Duca era sparito. I due parlavano poi di La Duca al passato, come se - sostiene la Procura - fossero certi che non sarebbe mai più tornato. 

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