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Cronaca

L'alto funzionario della Regione ucciso in zona via Libertà: ricordato Giovanni Bonsignore

Nella sede dell’assessorato delle Attività produttive si è svolta la cerimonia commemorativa a distanza di 31 anni dalla tragedia

Si è svolta oggi nella sede dell’assessorato regionale delle Attività produttive, con la deposizione di una corona di fiori, la cerimonia commemorativa in ricordo di Giovanni Bonsignore, dirigente superiore dell’assessorato regionale Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, barbaramente ucciso il 9 maggio 1990. In rappresentanza dell'Amministrazione comunale ha preso parte all'iniziativa l'assessore Sergio Marino.

"A distanza di 31 anni dal giorno in cui fu barbaramente ucciso nella Sicilia della mafia e del malaffare - dichiarano l'assessore Sergio Marino e il sindaco Leoluca Orlando - commemoriamo oggi l'alto funzionario della Regione Sicilia, Giovanni Bonsignore. Il suo impegno nella lotta contro qualsiasi forma di gestione non trasparente dei fondi pubblici e il rigore sul lavoro, pagato con la sua stessa vita, lo rendono ancora oggi un esempio da seguire per tutti gli impiegati del pubblico impiego e gli amministratori".

I fatti

Sono passati 31 anni da quella mattina del 9 maggio 1990, quando alle ore 8.30 in via Alessio di Giovanni, in zona via Libertà, un sicario su commissione uccideva Giovanni Bonsignore, il dirigente generale della Regione Sicilia che ha pagato con la sua vita il suo rigore praticato sul lavoro.

Bonsignore fu una vittima di Nino Velio Sprio, l'ex impiegato regionale a capo di una "personalissima" cosca gestita con metodi mafiosi, e piegata esclusivamente ai propositi di vendetta del capo. Sprio castigò con la morte Bonsignore che lavorava all'assessorato alla Cooperazione e che aveva smascherato i suoi intrallazzi nell'amministrazione. Di Bonsignore si disse che era un funzionario integerrimo che forse aveva disturbato amichevoli equilibri con i suoi "atti dovuti". Fu crivellato a colpi di pistola davanti al suo garage, in pieno giorno, nel centro di Palermo. Aveva scoperto il business di quei contributi che Sprio elargiva ad una cooperativa di Palma di Montechiaro, della quale era socio.

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