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Cronaca Falsomiele / Via Falsomiele

Duplice omicidio in via Falsomiele, uccisi due uomini a colpi di pistola

Le vittime si trovavano a bordo di una Fiat 500 quando sono stati affiancati dai Killer. Una è stata "giustiziata" con un colpo alla nuca, l'altra colpita al torace e al volto. Uno dei due è il genero del boss Giovanni Bontate. Sul posto gli uomini della Mobile e la scientifica

Duplice omicidio a Falsomiele, due uomini sono stati uccisi questa mattina in via Falsomiele, all'altezza del civico 117, tra via Aloi e via Valenza. Il primo cadavere identificato è quello di Vincenzo Bontà, 44 anni, genero del boss Giovanni Bontate (fratello di Stefano), ucciso anche lui in un agguato il 28 settembre del 1988 insieme alla moglie Francesca Citarda. L'altra vittima è un bracciante incensurato di 53 anni, Giuseppe Vela.

Secondo le prime informazioni le vittime si trovavano vicino all'auto - una Fiat 500L bianca intestata alla moglie di Bontà, figlia del boss Giovanni Bontate  - quando sono state raggiunte dai killer a bordo di una moto. A quel punto sono scese dall'auto e hanno cercato di fuggire. Una sarebbe stata "giustiziata" con un colpo di pistola alla nuca, mentre l'altra è stata colpita al torace e al volto.

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L'agguato è avvenuto in una stradina stretta vicino alla centrale dell'Enel. I cadaveri sono stati trovati riversi in strada: uno in mezzo alla carreggiata, l'altro dietro la vettura. Sul posto la polizia, con gli uomini della Squadra Mobile diretti da Rodolfo Ruperti e della Scientifica. Sul luogo dell'omicidio anche il procuratore Leonardo Agueci. Le modalità dell'agguato lasciano presuppore a una esecuzione di stampo mafioso. Gli inquirenti tengono le bocche chiuse, ma è certo che dietro ci sia la mano di Cosa nostra.

Duplice omicidio a Falsomiele - foto Campolo

Lo scorso 3 ottobre, nella stessa zona - in via della Conciliazione - era stato ucciso Mirko Sciacchitano, 29 enne. Prima i colpi di pistola alle gambe di Luigi Cona, raggiunto all'interno di una rosticceria in via dell'Allodola, propria nella stessa strada dove abitava Giuseppe Vela.

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