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Cronaca Cruillas / Via Luigi Vanvitelli

L'omicidio di Piera Napoli, il marito interrogato dal giudice: convalidato il fermo

Si è conclusa l'udienza davanti al gip per Salvatore Baglione che domenica ha confessato di aver ucciso la moglie "perché mi tradiva". La Procura non crede al "raptus" di cui l'uomo ha parlato per spiegare il suo gesto. Domani invece sarà eseguita l'autopsia

Il gip Ermelinda Marfia ha deciso di convalidare il fermo di Salvatore Baglione, finito in carcere domenica dopo aver confessato di aver ammazzato la moglie, Piera Napoli, "perché mi tradiva e mi ha detto di non amarmi più". In queste ore l'indagato è stato interrogato dal giudice. Il procuratore aggiunto Laura Vaccaro ed il sostituto Federica Paiola che coordinano l'inchiesta dei carabinieri hanno chiesto che resti in carcere.

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Domani pomeriggio sarà invece eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. Da una prima ispezione compiuta in via Vanvitelli, a Cruillas, nella casa in cui Baglione aveva fatto ritrovare il cadavere della donna, madre dei suoi tre figli, il medico legale aveva individuato almeno dieci coltellate. Baglione ha ammesso di aver colpito la moglie ripetutamente mentre era sul water e di essersi fermato soltanto quando era finita a terra e "non si muoveva più". Ferite sono state rilevate al volto, al collo e al tronco. L'esame, che si svolgerà all'isitituto di Medicina legale del Policlinico, consentirà di capire quale (o quali) siano state le coltellate fatali.ù

Era stato lo stesso Baglione a presentarsi prima delle 13 di domenica alla stazione Uditore dei carabinieri, riferendo di aver ammazzato sua moglie. Poi era stato interrogato anche dal pm e aveva ribadito la sua confessione, spiegando che "da circa 4 mesi" la vittima l'avrebbe tradito e che avrebbero litigato. Compreso domenica mattina, quando lui avrebbe chiesto alla moglie se la sera precedente, al posto di dormire, avesse messaggiato con il suo amante e lei gli avrebbe risposto di sì, dicendo anche di essere innamorata dell'altro e di "non volermi più". Per questo l'indagato ha impugnato un coltello dalla lama di 20 centimetri (che ha fatto ritrovare agli inquirenti) e ha ucciso la donna.

Ha parlato di "un raptus", ma è una versione a cui la Procura - che contesta l'omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà - non crede, anche per via della lucidità con cui Baglione si è comportato subito dopo il delitto: come ha raccontato, ha nascosto il cadavere sotto una coperta ("non riuscivo a vederla così"), si è lavato, si è cambiato, ha preparato una valigia e ha avuto anche il tempo di pubblicare alcuni post su Facebook. Ancora da chiarire se i figli minorenni della coppia fossero presenti al momento dell'omcidio. L'indagato ha spiegato che uno di loro era già dai nonni da qualche giorno, che un altro stava giocando in cortile e che il più grande "dormiva profondamente e non si è accorto di nulla". L'uomo sostiene di aver accompagnato anche i bambini che erano ancora in via Vanvitelli dai suoi genitori subito dopo l'uccisione della moglie. 

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