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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cruillas

L'omicidio a Cruillas, chiuse le indagini: a processo le due famiglie rivali

I fatti risalgono al 26 giugno scorso. Due nuclei familiari - i Frisco e i Lo Piccolo - si affrontarono in tre "round". Una rissa nata per uno sguardo di troppo e poi sfociata nell'omicidio di Roberto Frisco, e nel tentato omicidio sia di Nunzio Lo Piccolo sia di Giuseppe Frisco, padre della vittima

Sono già tutti sotto processo per rissa, ma adesso la Procura ha chiuso le indagini a loro carico anche per l’omicidio di Roberto Frisco, 27 anni, e il tentativo di omicidio sia di Nunzio Lo Piccolo, 19 anni, sia di Giuseppe Frisco, padre della vittima, che, nel violentissimo scontro a colpi di martello e di coltello tra le loro due famiglie, il 26 giugno scorso, nella piazza di Cruillas, ebbero la peggio.

Il sostituto procuratore Francesco Del Bene si appresta così a chiedere il rinvio a giudizio da una parte di Giuseppe Lo Piccolo e dei suoi due figli, Salvatore e lo stesso Nunzio, per la morte di Roberto Frisco e il tentativo di omicidio di suo padre, e dall’altra del fratello della vittima, Francesco Frisco, per il tentativo di omicidio di Nunzio Lo Piccolo, e del padre Giuseppe, per le lesioni gravi che anch’egli avrebbe provocato, con un coltello a serramanico allo stesso Lo Piccolo.

L'omicidio a Cruillas, le foto degli arrestati

I difensori degli imputati – gli avvocati Gaetano Turrisi, Giuseppina Gangi e Alessandro Musso - hanno chiesto stamattina al gup Fernando Sestito, davanti al quale si sta celebrando il processo in abbreviato per la rissa, che i due processi vengano riuniti. Una decisione che dovrebbe arrivarea a metà febbraio.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la rissa culminata nell’omicidio di Frisco e nel ferimento grave di altri partecipanti, si sarebbe svolta in tre round e sarebbe nata da una banale “taliata” non gradita. La lite sarebbe iniziata quando Giovanni Di Maggio sarebbe stato colpito con un colpo di martello alla testa da Francesco Frisco, che dovrà rispondere infatti anche delle lesioni provocate al giovane per futili motivi. Di Maggio, ferito, avrebbe poi chiesto aiuto all’amico Nunzio Lo Piccolo. 

Nell’incontro di chiarimento con Frisco, anche Lo Piccolo sarebbe stato però preso a colpi di martello e di bastone e la stessa sorte sarebbe poi toccata anche al fratello Salvatore (nel primo caso la Procura contesta a Frisco il tentativo di omicidio, mentre nell’altro le lesioni). A quel punto si sarebbe verificata la terza e tragica fase del conflitto tra le due famiglie, alla quale Di Maggio non aveva preso parte: Roberto Frisco era stato ucciso a coltellate (i soccorritori del 118 lo trovarono morto sull’asfalto), suo padre era scampato per poco alla morte, così come Nunzio Lo Piccolo. Gli altri avevano riportato ferite molto lievi. Nunzio Lo Piccolo, interrogato durante le indagini, aveva confessato di essere stato lui a sferrare la coltellata mortale a Roberto Frisco, sostenendo però tra le lacrime che non avrebbe voluto ucciderlo, perché erano amici, e che si sarebbe limitato a difendersi.


 

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