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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio al Cep, Lombardino fa scena muta davanti al giudice e resta in cella

Convalidato il provvedimento di fermo dell'uomo di 61 anni accusato di avere ucciso il nipote Francesco Paolo nella notte tra il 26 e il 27 dicembre: si è avvalso della facoltà di non rispondere

Nella serata di ieri il gip di Palermo ha convalidato il provvedimento di fermo a carico di Giuseppe Lombardino, di 61 anni, l'uomo accusato di avere ucciso il nipote Francesco Paolo Lombardino nella notte tra il 26 e il 27 dicembre scorsi nel quartiere Cep. Il gip si è, inoltre, riservato di decidere sulla misura cautelare.

Cep, preso l'assassino: è lo zio

Ieri pomeriggio Lombardino si era avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto ricostruito Lombardino avrebbe ucciso il nipote per errore durante un alterco con una terza persona. Un omicidio "per sbaglio" perché il bersaglio dei colpi sparati da Lombardino non sarebbe stato il nipote, ma un altro uomo: Carmelo Testagrossa.

Ruperti: "Depistaggio dei parenti pure sul luogo del delitto"

Gli inquirenti hanno chiarito i contorni di una vicenda che era diventata un vero e proprio rompicapo a causa, come ha spiegato la polizia di "informazioni false e reticenti, che hanno reso difficile persino la scoperta del luogo dove l’assassinio era accaduto". Gli investigatori, però, con un paziente lavoro di analisi, hanno superato le false indicazioni rese tra gli altri dai parenti della vittima e hanno ricostruito l’accaduto.

"E' stato un caso particolarmente complesso - ha detto il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti - perchè sin dall'inizio i familiari della vittima hanno deliberatamente depistato le indagini, ma alla fine siamo riusciti a ricostruire cosa era realmente accaduto. E' stato un vero e proprio depistaggio, ma il loro piano è fallito...". Determinanti alcune intercettazioni. "I familiari avevano provato a portarci lontano - prosegue Ruperti - ci avevano indicato un luogo, quello del ferimento, che era distante addirittura un chilometro dalla strada dove erano realmente avvenuti i fatti. Il vero luogo dell'omicidio lo abbiamo dovuto scoprire noi da soli dopo più di sei ore". 

Omicidio Cep, parla la vittima mancata

Decisivo anche il racconto di Carmelo Testagrossa, ovvero la vittima mancata dell'omicidio del Cep. "Pino Lombardino - ha detto Testagrossa nel corso dell'interrogatorio - ha iniziato a sparare e appena ho sentito i colpi, mi sono abbassato d’istinto e a quel punto ho notato che dietro di me c’era un uomo che è stato colpito da una pallottola".

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