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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Partinico

Incinta e uccisa dall'ex amante, la madre: "Mia figlia ammazzata in modo atroce, lui deve pagare"

Si è aperto il processo e la donna ha chiesto di costituirsi parte civile contro l'imputato, Antonino Borgia, imprenditore di Partinico accusato di aver massacrato Ana Maria Lacramioara Di Piazza a novembre. "Sono qui per lei e per mio nipote, abbiamo diritto ad avere giustizia"

"Quello che è stato fatto a mia figlia non si farebbe neanche a un animale, è per lei che sono qui e soprattutto per mio nipote". Il dolore è enorme, ma non offusca la determinazione di Anna Maria Di Piazza, la madre di Ana Maria Lacramioara Di Piazza, la trentenne di Giardinello uccisa a coltellate il 22 novembre dell'anno scorso da un imprenditore di Partinico, Antnonino Borgia, 51 anni, col quale aveva avuto una relazione e dal quale aspettava un figlio. Stamattina la donna, assieme all'avvocato Angelo Coppolino, era in Corte d'Assise per costituirsi parte civile nel processo che si è appena aperto.

L'omicidio della giovane è uno dei più atroci commessi negli ultimi anni, tanto che all'imputato - reo confesso - vengono contestate dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Chiara Capoluongo diverse aggravanti: la premeditazione, i futili motivi e la crudeltà, oltre ai reati di occultamento di cadavere e procurato aborto. La vittima fu infatti massacrata in più fasi e ferita con ben dieci coltellate. Solo l'ultima, come ha stabilito l'autopsia, era stata però fatale: Borgia aveva scannato l'amante colpendola al collo e recidendole la carotide e la giugulare, prima di seppellire il cadavere e di riprendere la sua vita di tutti i giorni, andando al bar, dal babiere e persino al commissiariato di Partinico per sbrigare una pratica.

Se l'imputato, sposato e padre di una bambina, non era presente stamattina all'udienza, la madre della vittima ha invece deciso che sarà sempre presente. In questi mesi né Borgia né la sua famiglia hanno pensato di scusarsi con lei: "Credo che comunque - spiega Di Piazza - sono gesti che non accetterei. Voglio solo che paghi per quello che ha fatto". Ed è ciò che spera anche il figlio della trentenne uccisa, che proprio ieri ha compiuto 12 anni: "Abbiamo deciso di festeggiare lo stesso il suo compleanno - dice ancora la nonna che se ne prende cura - come tutti gli altri anni, seppure soltanto con due amici per via del Covid. Stamattina, prima di andare a scuola mio nipote mi ha chiesto: 'Nonna, ma almeno lo condanneranno?'".

Borgia aveva raccontato di aver ammazzato l'ex amante perché avrebbe "perso la testa", anche se secondo la Procura il delitto sarebbe stato premeditato: la vittima, a dire dell'imputato, gli avrebbe riferito di essere incinta di lui (era alla diciottesima settimana) e lo avrebbe ricattato, chiedendogli dei soldi per non rivelare tutto alla moglie. Una versione alla quale l'accusa non ha mai creduto. Ana Maria Lacramioara non avrebbe però manifestato nessun problema o preoccupazione a casa: "Quando ho appreso dell'omicidio - racconta ancora sua madre - non riuscivo a crederci, è stata una catastrofe improvvisa che nulla lasciava presagire. Mia figlia è stata amata e rispettata, sempre. Ora ha diritto ad avere giustizia".

L'imputato, per via delle nuove norme, non ha avuto la possibilità di scegliere un rito alternativo (come l'abbreviato) e rischia quindi l'ergastolo. I suoi difensori stamattina hanno messo in discussione la costituzionalità delle regole introdotte l'anno scorso, volte ad impedire riduzioni e sconti di pena a chi commette reati così gravi. La Corte, presieduta da Sergio Gulotta, si pronuncerà alla prossima udienza, fissata per novembre, anche sulle costituzioni di parte civile. Il processo si svolge a porte chiuse, ma la Corte ha deciso di consentire ai giornalisti di assistere al dibattimento.

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