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Cronaca Montepellegrino / Vicolo Pipitone

Omicidio all'Acquasanta, convalidato il fermo dell'assassino

Resta in carcere Giovanni Pizzuto, il giovane di 28 anni che lunedì sera ha accoltellato a morte Pietro Francesco Maronia in vicolo Pipitone: "Mi sono difeso perché mi ha puntato una pistola", ha detto al giudice

E’ stato convalidato il fermo di Giovanni Pizzuto il giovane di 28 anni che lunedì sera in vicolo Pipitone ha colpito al cuore e ucciso Francesco Paolo Maronia. Questa mattina al termine dell’interrogatorio di garanzia il gip Nicola Aiello ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per il ragazzo. Gli agenti della sezione omicidi della squadra mobile guidata da Rodolfo Ruperti stanno continuando le indagini per cercare la pistola con la quale Maronia avrebbe minacciato Pizzuto.

“Mi sono difeso perchè mi ha puntato la pistola”, ha detto qualche ora dopo Pizzuto. L’omicidio è avvenuto qualche minuto prima delle 20 in vicolo Pipitone all’Acquasanta, proprio davanti al palazzo della famiglia Galatolo, il clan mafioso dell'Acquasanta. Dopo aver deciso di setacciare tutti gli appartamenti di vicolo Pipitone la polizia è entrata a casa dell’assassino e lo ha trovato seduto a tavola, ancora un po’ scosso ma intento a cenare, forse nel tentativo di crearsi un alibi. Poi ha iniziato a cedere e contraddirsi in qualche dettaglio fino a quando non ha ceduto.

L'assassino preso mentre era seduto a tavola | Video

L'omicidio sarebbe maturato dopo una lite. Pizzuto ha affrontato Maronia con un lungo coltello da cucina. Una sola pugnalata che ha ucciso Maronia, 48 anni posteggiatore abusivo. La vittima è stata trovata riversa sul marciapiedi con il coltello conficcato nel petto. Una sola ferita, inferta in modo violento. A dare l'allarme è stata una donna che si trovava in casa propria, allertata a sua volta da un uomo che avrebbe assistito all’ultima fase di una colluttazione e visto qualcuno allontanarsi con uno scooter.

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