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Cronaca

"Al Civico gettoni di reperibilità a vuoto, carenza di personale e reparti a spezzatino"

Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, chiede all’azienda un intervento sulle questioni irrisolte: "Ecco i veri problemi da risolvere, niente politica ma pronti a discuterne per il bene dei pazienti e dei lavoratori"

Gettoni di reperibilità pagati a vuoto anche se non si lavora, personale mal distribuito e mancato rispetto della legge sul riposo giornaliero. Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, chiede all’azienda ospedaliera Civico di Palermo di intervenire su tutta una serie di questioni irrisolte. “Più che le formiche ci interessa fare le pulci all’azienda” dicono con una battuta Aurelio Guerriero e Vincenzo Augello, dirigenti aziendali del sindacato. Guerriero e Augello spiega che il sindacato “non è interessato a questioni politiche ed elettorali” e chiede “meno spot e più programmazione con chi effettivamente ha come obiettivo l’interesse dei cittadini e dei dipendenti”.

Secondo il sindacato “la legge 161 del 2014 prevede come minimo 11 ore consecutive di riposo giornaliero ed è sistematicamente disattesa in tanti reparti. Registriamo una carenza di organico e demansionamento in più settori. In lungodegenza e hospice si lavora con un solo infermiere a turno, e a un numero elevato di posti letto non corrisponde adeguato numero di personale che a volte è proprio assente soprattutto nei notturni e festivi”. Tra i reparti in difficoltà ci sono medicina, chirurgia, ortopedia. A breve, ad esempio, “ci sarà la solita emergenza bronchiolite e invece di programmare si obbligheranno i colleghi a lavorare non rispettando la 161”. L’azienda nei giorni scorsi ha avviato una ricognizione dei precari per avviare la stabilizzazione, “ed è curioso che la scadenza di questo provvedimento sia il 10 novembre, praticamente all’indomani delle elezioni”.

E ancora, “siamo l’unica azienda di Palermo che non ha iniziato il percorso sulle progressioni orizzontali”. I sindacalisti del Nursind, guidato in Sicilia da Francesco Frittitta, spiegano che il fondo che doveva essere utilizzato a questo fine è servito invece per erogare un gettone unico, “una sorta di reperibilità che in alcuni casi garantisce l’efficienza del reparto ma in altri casi crea sprechi. Si tratta di circa 30 lordi euro per sei ore a infermiere che sono di certo pochi se si viene richiamati al lavoro, perché equivalgono a 5 euro l’ora al lordo, ma sono uno spreco se invece non si prende servizio. E su 260 mila euro di budget, stimiamo che la maggior parte venga erogata proprio a vuoto”.

Il Nursind sottolinea poi come il Civico sia “l’unica azienda ad avere 40 posizioni organizzative, nate come conquista del comparti ed essenziali se funzionali, mentre invece diventano inutili se vuote e prive di obiettivi”. Rilievi mossi anche all’organizzazione dei reparti, “con oculistica ad esempio che è suddivisa in tre strutture diverse e per i pazienti è un’odissea spostarsi tra un locale e l’altro, così come ortopedia  pediatrica coi pazienti costretti a fare spola col Cervello e creando disagi anche agli operatori che si devono spostare per accompagnare i pazienti. Senza dimenticare Oncologia pediatrica si trova al Civico da sette anni con la speranza di tornare nel luogo originario che è l’ospedale dei Bambini dove si devono ogni volta si devono spostare i piccoli pazienti per tutta una serie di esami”. Guerriero e Augello ricordano inoltre che il personale attende ancora divise e scarpe da lavoro ormai da anni e che quelli attualmente indossati sono vecchi e spesso rattoppati, Quindi ribadiscono che la questione non è per niente politica ma riguarda solo il benessere dei pazienti e del personale: “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare tanto” dice citando padre Puglisi.

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