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Cronaca

Nuovo piano farmacie, Scafidi: “Si rispettino le esigenze periferie e bisogni dei cittadini”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"Il piano per l'apertura di nuove farmacie di Palermo non solo deve rispettare le regole, ma deve soprattutto tenere conto delle esigenze del territorio con particolare attenzione alle periferie, spesso escluse dai servizi essenziali. Fuori gli interessi dei singoli, spazio a quelli dei cittadini". E' questa la posizione assunta da Giusi Scafidi, Presidente della IV Commissione Consiliare Igiene e Sanità, Servizi Ecologici, Solidarietà Sociale, Sicurezza Sociale e Alloggi, sulla delibera da poco approvata dalla Giunta Orlando e che dovrebbe sbloccare l'apertura di 29 nuove farmacie della città entro l'anno.
Il nuovo documento è stato varato in seguito al ricorso al Tar presentato da alcuni farmacisti nei confronti del piano dell'ex commissario Latella. Conseguenza del ricorso è stata la modifica delle zone che erano state scelte per la costruzione di nuove farmacie. Secondo il piano rielaborato della Giunta, infatti, cambierebbe la posizione di una farmacia di Boccadifalco, una di Uditore, una di Montegrappa, una della Noce, due di Settecannoli, una della Zisa, una di Villagrazia, una di Borgo Nuovo, due di Cruillas, una di Tommaso Natale, due di Partanna Mondello e due di Pallavicino. Resterebbero invariate le altre.

Davanti a queste scelte e in attesa di una possibile e definitiva approvazione del documento in Consiglio Comunale, il Presidente della IV Commissione Consiliare chiarisce: "Il nuovo piano dovrà rispettare a pieno le regole con la costruzione di una farmacia ogni 3.300 abitanti, così come stabilito nel 2012 dal Governo Monti. I nuovi criteri potrebbero lasciare alcuni soggetti insoddisfatti, ma auspico che venga data la priorità ai bisogni dei cittadini e alle necessità del territorio, dando loro la massima attenzione. Le esigenze delle periferie non dovranno diventare secondarie. Auspico, inoltre, che la situazione venga risolta entro dicembre per evitare il commissariamento da parte della Regione. In quel caso, non ci faremmo una bella figura. "

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