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Ricorso contro il nuovo capolinea per gli autobus, le autolinee si rivolgono al Tar

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"Al comune di Palermo non ci sono più regole ma continuano a parlare di piano di mobilità - è dura Stefania Munafò, della segretaria del Pd - il Pgtu (Piano generale del Traffico Urbano) prevedeva come parcheggi Per il trasporto pubblico extraurbano Emiri-Giotto-Basile. Nel 2015 la giunta Orlando approva una delibera, la 217, che rimodula queste aree destinate ai pullman, elimina Emiri e lo sostituisce con Cairoli mantenendo Giotto e Basile. Fin qui nulla di strano. Qualche giorno fa le aziende che utilizzano invece come parcheggio via Balsamo vengono informati dalle associazioni di categoria che non potranno più sostare li ma dovranno spostarsi in Giotto-Basile pur mantenendo il terminal di via Cairoli all'interno della stazione centrale".

"Ma il suddetto terminal - prosegue Munafò - è un parcheggio privato di proprietà di alcune autolinee la cui titolarità è, peraltro, dei cugini dell'assessore Marano, (secondo quanto mi riferiscono) ma lei non si sarebbe astenuta dalla votazione in giunta quando si è trattata questa delibera. Una evidente dimenticanza. Peraltro in via Cairoli queste autolinee in barba al principio di uguaglianza e pubblica concorrenza possono accedere nelle zone centrali della città".

"Il terminal bus su gomma è un servizio pubblico - conclude la Munafò - ed essendo materia di competenza anche regionale non mi spiego per quale motivo il comune abbia fatto questa scelta sui parcheggi extraurbani in virtù anche del fatto che la vicenda sia in regime di sospensione da parte della Regione per mancanza di opere infrastrutturali".

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