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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Scatta la rivoluzione delle zone blu, i 7.500 posti lasciati da Amat sono liberi: ecco dove non si pagherà più

Il Comune cerca un nuovo gestore degli stalli abbandonati dalla società partecipata, ma nel frattempo arriva l'ordinanza che istituisce le nuove aree in cui non è più in vigore la sosta tariffata

La rivoluzione zone blu è partita ufficialmente: l'Amat ha rinunciato a 7.500 posti, come annunciato da tempo, e il Comune in attesa di trovare un nuovo gestore privato (non è detto che ci riesca) ha deciso di lasciare gli stalli a libera fruizione. E' quanto stabilito da quattro ordinanze del servizio Mobilità urbana emesse all'inizio di questa settimana: tre fissano i confini delle nuove zone A, B e C, una invece revoca le vecchie P1, P3, P5, P8, P9, P11, P12, P13, P17 e P18. Attenzione, però, perché se per P1, P3, P5, P17 e P18 cesserà totalmente l'obbligo di pagare un euro all'ora per il parcheggio, le altre in parte ricadranno nelle nuove zone A, B e C.

Le vecchie zone P e le nuove zone A, B, C (MAPPA)

Da quando scatteranno i provvedimenti

I provvedimenti sono validi a partire da oggi primo febbraio. Le zone blu saranno sempre attive tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, domeniche e festivi infrasettimanali esclusi, dalle ore 8 alle ore 14 e dalle 16 alle 20. "Amat - si legge nell'ordinanza - provvederà alla rimozione della segnaletica verticale e orizzontale, in accordo con il presente provvedimento facendo pervenire, nel più breve tempo possibile" una notifica al Comune "con la quale venga dichiarata l’effettuazione degli interventi richiesti sulla segnaletica, consequenziali al presente provvedimento, nonché la data e l’orario di esecuzione dell’ordinanza".

Quali zone blu saranno totalmente abolite

Ecco quali sono le zone blu che non esisteranno più e i relativi confini:

  • P1: Sparisce l'area alle spalle della stazione centrale compresa orientativamente nel quadrilatero fra via Oreto, corso Tukory, via Colomba e via Bergamo;
  • P3: Niente più sosta a pagamento nella zona tra il porto, parte di via Cavour, piazza Ignazio Florio e il Borgo Vecchio;
  • P17: Addio alle zone blu anche a ridosso della Fiera del Mediterraneo tra via Imperatore Federico, via Sadat, via Autonomia Siciliana e via Alessi;
  • P18: Cancellata anche l'area vicina allo stadio tra viale del Fante, via del Carabiniere, viale Croce Rossa, viale Emilia, via Empedocle Restivo, parte di viale del Fante, piazza Leoni.

Quali zone blu saranno parzialmente abolite

Ecco quali sono le zone blu che saranno ristrette:

  • P5: spariranno gli stalli in una piccolissima porzione tra via Albanese, via Raffaele e via Bassi;
  • P8: non sarà più zona blu l'area compresa tra via Duca della Verdura (da via Dalla Chiesa), un piccolo pezzo di via Sampolo, via Sandron, vicolo Ucciardone;
  • P9: non si pagherà più per posteggiare nello spazio racchiuso nel perimetro tra via Alessi, via Sampolo e via Duca della Verdura (da via Sampolo a via Marchese di Villabianca;
  • P11: niente più zone blu nell'ultimo breve tratto di via Giusti fra via Sciuti fino all'area ferroviaria e in via Diliberto;
  • P12: stop agli stalli a pagamento tra piazza Don Bosco, via Sampolo e via Autonomia Siciliana;
  • P13: si potrà parcheggiare liberamente nella zona a ridosso della stazione Notarbartolo comprese via Pecoraro Lombardo, piazza Boiardo, in via Malaspina, nel tratto tra via Generale Cantore e via Catania, in parte di piazza Stazione Lolli;
  • P17: destinate a zone bianche via Imperatore Federico, via Sadat, via Autonomia Siciliana, piazza Giachery e via Sampolo, da piazza Giachery a via Imperatore Federico.

Le nuove zone A, B, C

Si dovrà continuare a pagare per la sosta nelle nuove zone A, B, e C. Ecco quali sono e i confini:

  • ZONA A - Perimetro: via Duca della Verdura, via Notarbartolo, via Sciuti, viale Lazio, piazza Don Bosco, via Marchese di Roccaforte, via Marchese di Villabianca;
  • ZONA B - Perimetro: via Enrico Albanese, via Catania, via Giacomo Cusmano,  piazza  Diodoro Siculo, via Generale Cantore, via Generale Di Maria, via Notarbartolo, via Duca della Verdura, via Pasquale Calvi;
  • ZONA C - Perimetro: via Cavour, via Ruggero Settimo, piazza Castelnuovo, via Dante, piazza Stazione Lolli, via Guglielmo Marconi, via Malaspina, via Catania, via Enrico Albanese, via Pasquale Calvi, via Isidoro Carini, piazza Francesco Nascè,  piazza Don Sturzo, via Roma, via Mariano Stabile.

Le altre zone

Le P2, P4, P19 e P20 prendono il nome di zona F, la gestione resta in mano ad Apcoa. Ecco i confini:

  • ZONA F - via Roma, via Mariano Stabile, piazza Ruggero Settimo, piazza Castelnuovo, via Dante (*), via Re Federico, via Imera, via Costantino Lascaris, corso Alberto Amedeo, via Cappuccinelle, via Del Noviziato, via Giovan Battista Pagano, via Papireto, via Nicolò Turrisi, via Salesio Balsano, via Volturno, piazza Verdi, via Alberto Favara, via Francesco Raimondo, piazza Monte di Pietà, via Panneria, piazza Sant’Onofrio, discesa Dei Giovenchi, via Maqueda, via Venezia.  *Il tratto stradale di via Dante va inteso esclusivamente quale perimetro della zona, intendendo assegnare la sede stradale e gli eventuali stalli di sosta all’adiacente zona C.
  • ZONE D ed E - Sarà in vigore in estate infine la sosta tariffata nelle borgate di Mondello (D) e a Sferracavallo (E), a gestirle sarà Amat.

Il futuro degli stalli lasciati da Amat

Per il momento, dunque, i 7.500 posti sui quali Amat non ha più competenza restano a disposizione degli automobilisti per la sosta gratuita. Non è detto però che in futuro non possano tornare a pagamento. Il Comune, infatti, con un avviso scaduto lo scorso 30 gennaio ha provato a cercare soggetti privati interessati alla gestione dei parcheggi "ceduti" dall'azienda partecipata di via Roccazzo. "L’avviso ha avuto alcune risposte che valuteremo nei prossimi giorni", fa sapere l'assessore alla Mobilità sostenibile Maurizio Carta. Non sarà, comunque, semplice affidare gli stalli diventati "zone bianche" abbandonati dall'Amat non solo perché al centro di contenziosi sul pagamento delle tasse con Palazzo delle Aquile, ma anche perché ritenuti poco redditizi, per le aree della città in cui si trovano.

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