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Cronaca

Nuove linee di tram, le aziende del Comune dovranno spostare le reti: "Costi imprevisti, rischiamo il default"

Domenico Macchiarella, vicepresidente di Amg Energia, lancia l'allarme dopo la pronuncia del Tar, secondo cui "gli oneri economici per la ricollocazione dei sottoservizi è a carico degli enti gestori". Chiesta la convocazione urgente di un tavolo di concertazione con l'amministrazione

Le partecipate del Comune dovranno sostenere i costi per lo spostamento delle reti (idriche, elettriche ecc...) che interferiscono con le nuove linee del tram. Si tratta dei cosiddetti "oneri per la risoluzione delle interferenze" che - secondo Domenico Macchiarella, vicepresidente di Amg Energia - potrebbero "mandare in default le società coinvolte".

L'allarme viene lanciato dopo la pronuncia della terza sezione del Tar che, il 17 agosto scorso, ha dichiarato in parte improcedibili i ricorsi presentati da Terna e da E-Distribuzione spa e li ha rigettati, sostenendo che "gli oneri economici per la ricollocazione dei sottoservizi di proprietà degli enti gestori relativamente alla parte 'impianti tecnologici' sono a carico di questi ultimi".

A rischio non ci sono solamente i bilanci di Amg Energia, ma anche quelli di Amap e Sispi. "Bisognerà reperire risorse non preventivate e soprattutto improduttive per le aziende che sono chiamate a contribuire coattivamente alla realizzazione delle nuove linee di tram", sottolinea Macchiarella, che chiede la convocazione urgente di un tavolo di concertazione con il Comune. vicepresidente di AMG Energia Domenico Macchiarella-2

"Le aziende in house interamente partecipate - prosegue il manager di Amg - non possono essere considerate una controparte dello stesso Comune. E' ora di smarcarsi dal paradigma secondo cui l'amministrazione rimane estranea alle criticità promosse da lei stessa e che poi vengono affrontate dalle proprie aziende, senza considerare che le risultanti criticità industriali o finanziarie hanno ripercussioni indirette e dirette proprio sul bilancio comunale. Le aziende sono la longa manus dell'ente affidatario e vanno tutelate. Ho avuto più volte interlocuzioni promettenti e incoraggianti con l'assessore Maurizio Carta in merito a tante questioni. Sono fiducioso, ma serve un’accelerazione". 

"Il giudice amministrativo - conclude il vicepresidente di Amg Energia - si è espresso ritenendo legittimo lo schema del riparto dei costi contenuto nella bozza proposta dall'amministrazione comunale. Tuttavia nelle premesse fa esplicito riferimento alla circostanza che 'la soluzione di una ricerca concordata di intesa tra le parti sulle problematiche connesse alla risoluzione delle interferenze non solo non è esclusa, ma è espressamente contemplata dalla legge', che con una norma abilitativa speciale ammette espressamente 'la stipula di eventuali convenzioni regolanti la risoluzione delle interferenze e la definizione della problematica relativa al riparto dei costi'. Il Comune, nella qualità di socio unico delle aziende partecipate, promuova con urgenza un tavolo di concertazione per lavorare alle convenzioni che dovranno regolare rapporti, oneri e rispettive competenze di una delle vertenze più delicate che attendono questa amministrazione nel prossimo triennio".

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