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Nuova area oncologica al Policlinico, De Leo: "Si pensi al futuro dei malati"

La struttura universitaria continua il percorso volto ad accogliere le richieste di miglioramento avanzate dalla commissione ministeriale e dell'assessorato regionale alla Salute. Nei giorni scorsi 63 docenti si erano dimessi

Attivata una nuova area all’avanguardia al Policlinico universitario “Paolo Giaccone” dopo le dimissioni di 63 docenti della facoltà di Medicina e Chirurgia, compreso il preside Giacomo De Leo, per protestare contro la sospensione temporanea del reparto di Oncologia. “Si tratta di una struttura totalmente sicura e con tutte le caratteristiche previste dalle norme” come si legge in una notizia comunicato sul sito dell’Università degli studi . L’Azienda ospedaliera universitaria continua così il percorso volto ad accogliere le richieste di miglioramento avanzate dalla commissione ministeriale e dell’assessorato regionale alla Salute.

Fino ad oggi viene confermata l’ipotesi di trasferire all’ospedale Civico, dal 7 maggio prossimo, soltanto alcune tipologie di pazienti sempre che non vi siano variazioni da parte del Ministero e dell’assessorato regionale. La decisione di dimettersi in massa era arrivata dopo alcuni giorni dallo stop all'attività dell'unità operativa per la cura dei tumori decisa dal Ministro della Salute Renato Balduzzi e dall'assessore alla Salute della Regione Siciliana, Massimo Russo a seguito del caso di Valeria Lembo, deceduta per un errore nella somministrazione della chemio.

“Innanzitutto ho molto apprezzato le considerazioni dell’assessore alla Salute circa la necessità, per il bene del paziente, di non fare polemiche – dichiara il preside De Leo – per quanto non pensi che si sia polemizzato, concordo comunque che nessuno debba farlo, nè possono esservi contrapposizioni, così come nessuno può permettersi di strumentalizzare i pazienti, né di fare riferimento, per accreditare i propri comportamenti, al tragico ed imperdonabile evento che ha ingenerato giusti provvedimenti di controllo ed immediati avvicendamenti di personale. Ma su tale evento – ha aggiunto De Leo -, come su tanti altri che negli ospedali si verificano e di cui poco si dice, abbiamo tutti il dovere morale di abbassare il capo, avendo a monito l’accaduto, traendo dallo stesso insegnamento e suggerimenti per agire nell’interesse collettivo, per rimuovere quanto non funziona e chi non mostra capacità, ma anche facendo in modo che siano identificate le reali responsabilità”.

Spiegando il gesto delle dimissioni dice inoltre: “Convinto che le recenti generalizzazioni sulle presunte inefficienze dell’intera unità di Oncologia non garantiscono i fragili pazienti, ma piuttosto aumentano le loro paure e le loro sofferenze e, peggio, rischiano di danneggiarli con eventuali trasferimenti, ho deciso, insieme a tutti gli accademici con responsabilità apicale della Facoltà e del Policlinico, di avviare le procedure delle dimissioni; questo per scuotere tutti e chiedere a ciascuno di non sottovalutare alcun elemento sui dati tecnici e sanitari di allarme per i pazienti, ma anche per sostenere coloro che da anni con dedizione seguono i pazienti oncologici con livelli di competenza e umanizzazione che gli stessi malati apprezzano e stanno ampiamente testimoniando”.
 

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