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Cronaca

Numero unico di emergenza europeo 112, da ottobre il servizio sbarca anche a Palermo

Si accorciano i tempi di risposta: alle centrali di secondo livello arrivano infatti solo le chiamate di emergenza filtrate. Possibile comunicare in 13 lingue diverse e grazie all'app "Where Are-U” è possibile localizzare la chiamata muta fatta da persone in gravi difficoltà

Dopo aver ultimato in otto province siciliane e in tutte le isole minori l'iter per la dotazione del Numero unico di emergenza europeo, l'assessorato per la Salute della Regione dall'8 ottobre completarà la copertura del servizio attivandolo anche a Palermo. Ecco come funziona: il cittadino che chiama uno dei numeri  112, 113, 115, 118 entra in contatto con la Centrale unica di risposta che, individuata la natura dell'emergenza, trasferisce immediatamente il contatto alla centrale di riferimento. Chi chiama per ricevere soccorso ottiene inoltre una risposta più rapida: alle centrali di secondo livello arrivano infatti solo le chiamate di emergenza con un filtro applicato di almeno il 50% giornaliero; le chiamate sono individuate e localizzate ed è obbligo degli operatori richiamare per almeno due volte nel caso in cui la comunicazione si interrompa, prima del trasferimento alla centrale di secondo livello. 

Il servizio si avvale anche della collaborazione di personale multilingue: sarà possibile comunicare in 13 lingue diverse nel caso in cui il chiamante comunichi in un idioma straniero. Oltre all'inglese, al francese, al tedesco e allo spagnolo, gli operatori saranno in grado di rispondere in russo, ucraino, albanese, rumeno, polacco, croato, serbo, arabo e cinese. Gli sforzi per rendere più rapidi i tempi di risposta e intervento hanno interessato anche la trasmissione dei dati: saranno direttamente le centrali di secondo livello a compilare la scheda di contatto, da cui viene così eliminata la seconda intervista, rendendo i tempi di intervento più brevi. 

Grazie all'app "Where Are-U”, realizzata dall’azienda regionale di emergenza della Lombardia e ceduta al ministero dell’Interno, è inoltre possibile localizzare anche la chiamata muta o da persone in gravi difficoltà tramite GPS o rete dati o sms. La particolarità di questo nuovo strumento sta nel fatto che “dialoga” con il sistema informativo delle centrali, permettendo una localizzazione puntuale anche nei casi in cui la persona bisognosa di soccorso non sa o non è in grado di fornire dati precisi sulla sua posizione. 

L’assessorato per la Salute ha promosso l’uso di “Where are U” anche nelle guardie mediche delle provincie di Catania e Messina, e in prospettiva lo farà su tutto il territorio regionale, come strumento di prevenzione e intervento contro le aggressioni ai camici bianchi. Le due centrali della Sicilia sono, in atto, tra le più efficienti del Paese come attestato dal Ministero dell'Interno. Il fiore all'occhiello è rappresentato dalla centrale unica di risposta per l’area orientale, con sede a Catania, dove si registra il tempo medio di attesa alla risposta più basso d’Italia, appena 3,1 secondi. La Sicilia è l'unica regione del Sud d'Italia dove il Numero unico di emergenza europeo 112 è operativo, la più vicina si trova a Roma e serve solo il distretto fonico 06, mentre è presente in quasi tutte le Regioni del Nord d'Italia. Dopo Trapani, dove il servizio è attivo da alcuni giorni, Palermo sarà l’ultima città dell'Isola che attiverà la risposta diretta a partire dal prossimo 8 ottobre.
 

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