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Cronaca

Niceta non mangia da 36 giorni, i medici: "Persi 22 chili, situazione grave"

L'imprenditore ha denunciato possibili collegamenti della sua stessa famiglia con la mafia. Il bollettino medico: "Possono verificarsi improvvisamente patologie gravi come danni neurologi irreversibili e arresto cardiaco per carenza di potassio"

C'è grande preoccupazione per la salute di Angelo Niceta, l'imprenditore palermitano giunto ormai al trentaseiesimo giorno di sciopero della fame. Ecco cosa emerge dal referto medico, reso noto in serata, dallo staff che lo sta seguendo. La dottoressa Carmela Di Rocco ha infatti attestato i gravi rischi per la salute.

Niceta - si legge nel referto - ha perso 22 chili e presenta una pressione arteriosa di 90 max/60 min. Possono verificarsi improvvisamente patologie gravi: danni neurologi irreversibili per ipovitaminosi, in particolare carenza di vitamina di B12, di folati e di ferro; emorragie interne per la formazione di ulcere gastriche esofagee (l’acido gastrico corrodo le pareti dello stomaco vuoto); ipovolemia, cioè diminuzione della quantità di sangue circolante con conseguente scarso afflusso di ossigeno al cervello e quindi possibilità di perdita di conoscenza e coma;
squilibri acido-basici con alcalosi metabolica; insufficienza renale; arresto cardiaco improvviso per carenza di potassio. Anche in presenza di una ripresa dell’alimentazione molte di queste patologie possono essere irreversibili e si possono manifestare malattie croniche: neuropatie, disturbi mentali, insufficienza renale, gastriti etc. È urgente che il sig. Angelo Niceta riprenda l’alimentazione".

Niceta, rampollo di una storica famiglia palermitana che opera nel settore dell'abbigliamento, ha denunciato possibili collegamenti della sua stessa famiglia con la mafia. Ha anche deposto al processo sulla trattativa Stato-mafia. I pm Nino Di Matteo e Pierangelo Padova, avevano chiesto nel 2015, lo status di testimone di giustizia. Il ministero dell'Interno lo ha inserito però nell'elenco dei pentiti, sebbene Niceta non abbia mai commesso alcun tipo di reato. Oggi pur non essendo mai stato indagato per mafia, viene considerato dallo Stato come un “collaboratore di giustizia”.  L'imprenditore ha così iniziato lo sciopero della fame "per chiedere allo Stato risposte sulla sua protezione" e sul riconoscimento dello status di testimone di giustizia

Dal comitato dei cittadini per Angelo Niceta fanno sapere: "Ribadiamo l’appello al Prefetto di Palermo, De Miro e al viceministro Bubbico di porre in essere urgentemente quelle misure in loro potere – ovvero l'assegnazione della scorta e la deliberazione dello status di testimone di giustizia – che consentirebbero ad angelo di sospendere immediatamente il digiuno".
 

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