rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Lo chef Natale Di Maria, attacca gli enti locali: "Spazio all’imprenditoria sana”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Di Maria ci crede davvero: crede nell’imprenditoria sana e nella città di Palermo. Ed è stato con questo spirito che lo chef, dal lungo e sostanzioso curriculum, si è avvicinato tre anni fa ad una delle dimore storiche più affascinanti della città – Villa Boscogrande – di cui oggi è patron, e che era destinata al degrado dopo anni di declino. “C’è voluto davvero tanto coraggio” – dice Di Maria – “perchè la struttura versava in condizioni veramente fatiscenti a causa di gestioni scellerate che l’avevano relegata al rango di locale da ballo. In sostanza, quello che la gente di solito fa nei garage o nei magazzini, veniva espletato in una villa storica dell’800, come se niente fosse e nel disinteresse degli enti preposti al controllo ed alla salvaguardia di strutture di questo tipo. E nel frattempo gli affreschi venivano divorati dalle muffe e i terreni, oggi parco, erano selve incolte cosparse di smottamenti. Io, che ho cucinato per i sovrani di Spagna, questo non lo potevo tollerare”.

Ma come è possibile che un bene che è parte del patrimonio della città si sia ridotto così male ? “E’ possibile perchè è possibile il disinteresse verso dei beni preziosi che fanno parte della cultura dei popoli. E’ possibile quando il fine ultimo è racimolare qualche decina di euro, svilendo e danneggiando l’immagine di un luogo in cui hanno camminato – in tempi passati – personaggi di notevole calibro. E’ possibile nella misura in cui è possibile mortificare anche l’immenso patrimonio enogastronomico siciliano soppiantandolo con prodotti di dubbia provenienza e qualità. Tutto è possibile in certe ottiche“.

Lo sfogo di Di Maria prende le mosse da uno dei tanti lavori di ripristino dei quali lo chef si fa carico totale a titolo personale quasi quotidianamente, sebbene la dimora sia di interesse storico. “C’è un’indifferenza diffusa verso i beni architettonici, alla quale solo la grande volontà di chi crede ancora in questa città e nella sua gente può sopperire. Pensi che abbiamo dovuto annullare un evento, con grande delusione di svariati clienti, perchè le abbondantissime piogge dei giorni scorsi avevano reso impraticabile il viale di accesso alla villa, dato che si erano create pozzanghere enormi. Ripristinare quel viale era quindi una priorità assoluta, e l’ho affrontata, a mie spese, e perdendo anche un evento per il quale avevo già ricevuto svariate adesioni. Questa è l’indifferenza che uccide l’imprenditoria nella nostra città. Tutto è a spese di chi gestisce un luogo per poterlo restituire ai fasti del passato ed alla fruizione della gente. E che l’indifferenza sia del privato è tutto sommato fisiologico, ancorchè non giustificabile.

Ma che l’incuria sia favorita dagli enti locali è pura follia. Poi però andiamo a Londra, nelle campagne inglesi, o in Irlanda e in Scozia ma anche in varie zone della Francia, e rimaniamo senza fiato nel visitare dimore e castelli che sembrano usciti dalle fiabe, ed allora capiamo che è il nostro sistema che non funziona”. ricevimentoEd il viale d’accesso, ripristinato ma letteralmente ricreato, è molto bello, con il colore tipico del tufo che identifica da sempre dettagli architettonici siciliani. Un viale che, adesso, sembra una passerella pronta ad ospitare raffinate sfilate di moda. “In effetti anche questa è un’idea che mi ripropongo di sviluppare. Un luogo come questo deve essere “goduto” non solamente in occasione di una cerimonia. Deve essere vissuto, apprezzato ed in un certo qual modo sfruttato, ma non certo per farne una discoteca. Ho in mente congressi, sfilate di moda, mostre fotografiche e d’arte. Insomma, vorrei che Villa Boscogrande diventasse un polo culturale sede di attività diversificate, senza mai perdere d’occhio l’alta cucina fatta di materia prima eccellente. A tale proposito uno dei progetti a breve termine è la creazione di un ristorante di nicchia. Pochi posti a sedere, menù particolari, prodotti a vista in una sorta di mostra mercato permanente delle eccellenze siciliane. Nelle mie previsioni l’apertura dovrebbe avvenire il prossimo autunno, ma dovrò fare i conti con i tanti bastoni che capiteranno tra le mie ruote, e di questo sono certo”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo chef Natale Di Maria, attacca gli enti locali: "Spazio all’imprenditoria sana”

PalermoToday è in caricamento