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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Piazza Verdi

Dopo la condanna al chiosco Vicari fari puntati su Ribaudo, M5S: "Quante irregolarità"

Dopo che il tribunale ha accertato gli abusi sulla struttura, ora consiglieri e deputati del M5S chiedono a Comune, Regione, Soprintendenza e polizia municipale di avviare delle verifiche sotto il profilo edilizio anche sull'altro chiosco di fronte al Teatro Massimo

"Come è possibile che nel cuore della città, al centro della sua piazza più rappresentativa, siano perpetrati da anni abusi ignobili e deplorevoli, nell'indifferenza totale di cittadini, amministrazione e soprintendenza?". Dopo la sentenza di condanna emessa a dicembre 2017 dalla terza sezione penale nei confronti della titolare del chioschetto Vicari di piazza Verdi, il "gioiello" liberty realizzato da Ernesto Basile nel 1987 "deturpato da lavori in difformità o senza permesso", i consiglieri comunali del Movimento5Stelle hanno scritto a polizia municipale, Comune, Regione e Sovrintendenza chiedendo di effettuare degli accertamenti anche sulla struttura vicina conosciuta come chioschetto Ribaudo, concesso dall’amministrazione a un privato e trasformato in una rivendita di tabacchi.

"La lista delle irregolarità - scrivono Concetta Amella, Giulia Argiroffi, Ugo Forello, Igor Gelarda, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo, congiuntamente ai deputati della Regione Siciliana Roberta Schillaci, Luigi Sunseri e Giampiero Trizzino - è incredibilmente lunga: aumenti di volumetria, ben quattro verande in alluminio anodizzato, trasformazioni di finestre in porte, asportazione di elementi di marmo decorati, forature indiscriminate di pietre e rivestimenti, macchine refrigeranti a bucare muri, gabbie metalliche, corpi illuminati impropri e poi sporcizia e degrado, con stracci, scope, secchi e detersivi addossati ai chioschi progettati da Ernesto Basile a fine Ottocento che fanno da cornice alla piazza".

Ad accendere la "lampadina" nei consiglieri grillini la sentenza emessa nei confronti della titolare dell’attività svolta all’interno del chiosco Vicari, Silvana Palazzolo, condannata a 2 anni per i reati previsti all’articolo 44 del decreto del presidente della Repubblica 380/2011 e all’articolo 733 del codice penale. Le indagini della polizia municipale, che portarono a un temporaneo sequestro, avevano evidenziato alcune anomalie sotto il profilo edilizio e amministrativo: è emerso che nessuna delle opere rilevate dal nucleo Tutela patrimonio artistico sarebbe stata autorizzata dalla Sovrintendenza né tantomeno dall’ufficio tecnico del Comune. Ma nessuno si sarebbe occupato, dal 1998 al 2017, di verificare lo stato dell’arte.

Nel 2016, anzi, la commissione tecnica di valutazione del Comune ha anche rinnovato la concessione e stabilito un canone annuo di 9.100 euro (circa 758 euro al mese) per i gestori dell’attività "ospitata" nel chiosco Vicari. Un anno prima gli uffici del settore Risorse immobiliari avevano fatto presente alla concessionaria che avrebbe dovuto saldare il debito pregresso, allora di 47.274 euro, in 60 rate (poi saldato). Con la sentenza della terza sezione penale è stato disposto l’invio del fascicolo al pubblico ministero in ordine agli elementi di abuso d’ufficio emersi dalla documentazione relativa alla concessione dell’immobile.

Dubbi e sospetti che adesso il gruppo dei grillini ha deciso di portare all’attenzione delle istituzioni. Nessuna di queste, però, sembrerebbe aver avviato autonomamente le procedure di verifica prima della segnalazione. "Abbiamo in corso l’istruttoria per entrambi le vicende, ma nessun atto è stato ancora formalizzato per cui non possiamo fornire dettagli", spiega a PalermoToday la dirigente della Soprintendenza Lina Bellanca. Anche dai vari uffici del Comune coinvolti nella segnalazione chiedono ancora tempo per riscontrare quanto denunciato e stabilire eventuali provvedimenti da adottare. Dal canto loro i gestori della rivendita Ribaudo sostengono che sia tutto in regola e che non siano stati effettuati lavori che potrebbero aver deturpato la struttura.

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