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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Piazzetta Monteleone, 5

Sesso all'aperto, pipì sui portoni e droga: "La zona Olivella è il nuovo Bronx"

Movida selvaggia, risse e vandalismo: la denuncia arriva dal comitato di quartiere. Residenti e commercianti, ormai esasperati, lanciano l'allarme. La vecchia oasi di pace fra il Teatro Massimo e la Rinascente, nel cuore del centro storico, si è trasformata in una terra di nessuno

Un comitato di quartiere per salvare dal degrado un'area del centro storico tra le più calde della movida selvaggia. Degrado galoppante, scarsa sicurezza e sonno ridotto ai minimi termini. Tanto basta per fare scattare l'emergenza. Residenti (e commercianti) dicono basta e si riuniscono nel Comitato di quartiere "Olivella-Monteleone". Il presidente Mario Varvaro, racconta la difficile quotidianità in questa zona del centro storico: "Risse continue e schiamazzi senza limiti - esordisce - ma anche atti di vandalismo, libero consumo di droghe anche in pieno giorno, orde di minorenni che cominciano a bere alcoolici già nel primo pomeriggio e fanno sesso all’aperto, deturpazioni degli edifici, danneggiamenti ad automobili e all’arredo urbano, musica ad alto volume anche nelle ore notturne: è questo il nuovo volto offerto ai turisti nella zona di piazzetta Monteleone e piazzetta Angelina Lanza". 

Quella che era un’oasi di pace fra il Teatro Massimo e la Rinascente, nel cuore del centro storico, si è così trasformata in una “terra di nessuno”. "Un'area dove tutto è ormai possibile - dice Varvaro -. E non è storia antica: si è lasciato che ciò accadesse nel giro degli ultimi due anni, abbandonando a se stesso un luogo in cui vivono e lavorano cittadini palermitani. Persone che potevano prima dormire la notte e alzarsi per andare a lavorare, aprire le finestre senza sentire urla animalesche e bestemmie, camminare di sera sotto casa loro, entrare e uscire dal loro portone, ora non lo possono fare più. Pensate se succedesse a casa vostra! Pensate se vi capitasse di restare anche per ore senza poter accedere nella vostra abitazione per i veicoli selvaggiamente posteggiati da parte dei festaioli della notte, pensate se tavolini che occupano abusivamente il suolo pubblico e una massa enorme di gente che pensa solo a divertirsi, comprensiva di ubriachi all’ultimo stadio, bloccassero l’accesso ai soccorsi medici mentre avete un infarto". 

Il presidente del comitato di quartiere aggiunge: "A un’autoambulanza chiamata d’urgenza è stata impedita la possibilità di intervenire. È il mancato rispetto della normativa vigente, è l’assoluta assenza dello Stato sul territorio che hanno portato a questo degrado che non conosce precedenti. Un degrado di cui si vedono ancora i segni nelle mattinate che seguono le notti brave della ‘movida selvaggia’: dal tappeto di bottiglie e bicchieri di plastica alle pietre lanciate nel corso delle risse; dal vomito agli odori nauseabondi provenienti da angoli che si sono tramutati in latrine a cielo aperto.  Residenti e commercianti virtuosi non sanno più cosa fare né a chi rivolgersi. Ma fra questi silenzi, ce ne è uno che desta più stupore degli altri: quello del sindaco della città".

Così qualcuno ha deciso di organizzarsi autonomamente. A proprie spese. "Chi ha avuto la sfortuna di essere residente o di aprire un’attività onesta in questo nuovo “Bronx” non ha più alcun diritto, perché a qualcuno è sembrato giusto che un intero quartiere della città si trasformasse in un ghetto del divertimento senza regole - spiega Varvaro -. La clientela che sino a pochi mesi fa frequentava i locali storici della zona, locali che da tempo erano riusciti a integrarsi nel tessuto urbano, non si sente più a proprio agio nella nuova cornice fatta di illegalità e di rischio personale. E se ne va altrove. A essa si sono sostituiti branchi di ragazzi, molti dei quali minorenni, che hanno conquistato uno spazio nel quale sanno che non esiste più alcun limite. Giovani che forse a casa loro sanno dove si butta l’immondizia, ma che in piazzetta Angelina Lanza ritengono di potere lasciarla sulla soglia di casa altrui o trasformare i portoni degli altri in orinatoi. Ignorati dalle competenti autorità, alcuni aderenti al Comitato si sono visti costretti a organizzare un servizio privato di vigilanza per la sicurezza, almeno in alcune notti. A proprie spese, ovviamente".
 

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