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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sferracavallo / Via Plauto, 32

"Ballano in 600 su una piattaforma sul mare": denunciato titolare del Kalandria

I vigili urbani hanno ispezionato il lido di Sferracavallo: "Oltre all’emissione di musica ad alto volume è stata stimata una apparente situazione di pericolo". Sequestrate le apparecchiature musicali. La replica del titolare: "Mi tutelerò nelle sedi opportune"

Quando sono arrivati hanno trovato 600 persone che stavano ballando su una piattaforma in legno sul mare. E' costata cara al titolare del Kalandria, locale sul mare, a Sferracavallo, la visita notturna dei vigili urbani. E' successo sabato scorso, nell'ambito di alcuni accertamenti sui pub della movida palermitana. Gli agenti del Caep – il nucleo di controllo delle attività commerciali - hanno ispezionato il lido di via Plauto a Sferracavallo.

"Oltre all’emissione di musica ad alto volume - spiegano dal comando di via Dogali - è stata stimata una apparente situazione di pericolo determinata dal peso che gravava sulla piattaforma, dove stavano ballando 600 persone, e dalle continue sollecitazioni subite che ha poi trovato riscontro nel mancato possesso delle dovute autorizzazioni tecniche ed amministrative per l’esercizio dell’attività di discoteca da parte del titolare".

Gli agenti dopo aver fatto "sfollare" il locale ("a tutela della sicurezza dei clienti", dicono dalla polizia municipale) hanno proceduto con le contestazioni di rito. "Il titolare - dicono i vigili - nonostante avesse ricevuto l’invito ad interrompere le attività, non ha colloborato con gli agenti e non si è prodigato per il deflusso dei clienti al fine di evitare la situazione di pericolo a cui erano esposti, anzi ha preferito allontanarsi".

Il titolare è stato quindi denunciato per "attività di discoteca abusiva, disturbo della quiete pubblica, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, inosservanza di un ordine dell'autorità per ragioni di sicurezza pubblica - sottolineano dal comando di via Dogali -. Inoltre si è proceduto all’immediata chiusura del locale e al sequestro delle apparecchiature musicali utilizzate per la diffusione di musica all'esterno".

Dalla polizia municipale chiudono così: "Questa tipologia di locali spesso intrattiene la clientela con spettacoli musicali che diventano oggetto di esposti e segnalazioni al comando di via Dogali da parte dei residenti che lamentano l’emissione di musica ad alto volume, anche nelle ore destinate al riposo notturno. I controlli continueranno senza soste, in tutti i quartieri cittadini".

La replica del titolare

"Agli agenti - afferma in una nota il titolare del locale Manfredi Lombardo - sono stati mostrati i titoli autorizzativi meglio indicati nel verbale di sopralluogo redatto di lì a poco. Il sottoscritto appreso con enorme stupore che gli Agenti ritenevano lo svolgimento della serata privo delle legittime autorizzazioni e prefiguravano di lì a poco l'imminente esecuzione di un sequestro amministrativo richiedeva e otteneva l'intervento del proprio avvocato, Marcello Madonia del Foro di Palermo. Quindi nelle more che gli Agenti – coadiuvati dal proprio Preposto all'attività, sig. Lamberto Purpura – consultavano la copiosa documentazione esibita, il sottoscritto si recava a prelevare l'avvocato Madonia affinché lo stesso potesse prendere parte all'accertamento in corso. In tale frangente si allontanava per poco più di mezz'ora.

Orbene come espressamente esplicitato nel verbale redatto e sottoscritto da tutti i soggetti presenti, e come peraltro già rappresentato nelle sedi competenti, compreso il Tribunale del Riesame presso il Tribunale di Palermo già investito di altra analoga vicenda, la AMISTAD s.r.l. avendo adempiuto a quanto previsto dal quadro normativo di riferimento, da ultimo grandemente innovato dal d.l. 222 del 2016, era ed è in possesso di tutti i titoli autorizzativi atti a organizzare serate danzanti e intrattenimento in genere. Al riguardo peraltro è da notare che oltre all'autorevole valutazione svolta da un tecnico abilitato in ordine alla sicurezza e adeguatezza dei luoghi in argomento, è di recente pervenuta la più che autorevole valutazione della Commissione di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli che ha confermato in capo alla AMISTAD s.r.l. con riferimento alla struttura in argomento il possesso di tutti i requisiti atti all'organizzazione di serate danzanti e intrattenimento in genere.

Dalla lettura del verbale in argomento si evince chiaramente che gli Agenti intervenuti non hanno inteso minimamente dare alcuna spiegazione in ordine alla loro condotta volta a interrompere la serata in corso con grave danno economico per AMISTAD s.r.l., e parimenti non hanno inteso spiegare il perché del mancato rispetto di un impianto normativo assolutamente chiaro e lineare che addirittura i predetti sembravano totalmente disconoscere, rifiutando sul punto qualsivoglia contraddittorio. Ci tengo a precisare che, così come è evidente dal verbale redatto, nessun accertamento è stato fatto al fine di verificare la presenza di un numero superiore alle 250 persone nell'impianto in parola; nessun attività è stata posta in essere per allontanare gli avventori o il personale di AMISTAD s.r.l. e ciò in quanto il totale dei soggetti presenti, compresa persino la nutrita squadra di Agenti della Polizia Municipale, era perfettamente compatibile con la capacità e sicurezza dell'impianto.

La procedura posta in essere peraltro involvente tutt'al più solamente il mancato rispetto della ben nota ordinanza sindacale sulle emissioni sonore, con anche l'intervento del mio avvocato, ha comportato un lungo lasso di tempo al termine del quale il sottoscritto, seppure manifestando espressamente il suo dissenso e facendo la più ampia riserva di ogni diritto e azione, ha aderito alla richiesta di sospendere ogni emissione musicale favorendo, seppure errato e illegittimo, l'operato degli Agenti intervenuti. Allo stato attuale le uniche contestazioni che sono pervenute al sottoscritto – seppure illegittime per le ragioni già prontamente spiegate in sede di verbalizzazione – riguardano esclusivamente profili amministrativi concernenti la erronea applicazione dell'art. 6 c. 4 del d.c.c. 435/15 e un ultroneo richiamo all'art. 68 del TULPS.  Preciso sin d'ora che darò corso, in ogni sede, alle più opportune tutele, nei modi e termini di Legge, per ottenere il risarcimento dei danni e la declaratoria di nullità di quanto illegittimamente perpetrato nei miei confronti e nei confronti di AMISTAD s.r.l."

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