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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Terrasini

In ospedale dopo un pugno in faccia, 29enne muore a 20 giorni dall'operazione

Il giovane di Terrasini è andato a Villa Sofia dopo essere stato aggredito ed è stato operato alla mandibola. Qualche giorno dopo le dimissioni è tornato in ospedale con la faccia gonfia e dolorante. Poi il nuovo malore e il decesso. I genitori hanno presentato denuncia

Morto per una setticemia a tre settimane dall’intervento chirurgico per una frattura alla mandibola a causa di un pugno in faccia. I genitori di Luca Di Bella, 29enne di Terrasini, hanno sporto denuncia alla polizia per un presunto caso di malasanità che gli ha portato via uno dei tre figli. Dopo essere stato dimesso ed essere tornato a casa le condizioni del giovane sarebbero precipitate, tanto da costringere i familiari a portarlo nuovamente in ospedale dove, però, il suo cuore ha smesso di battere.

A diffondere la notizia è stato il sindaco Giosuè Maniaci: “Terrasini si sveglia con una bruttissima notizia, di quelle che non vorremmo mai condividere. E’ difficile trovare le parole adatte quando viene meno un giovane come Luca, così pieno di vita, solare, affettuoso, un bravo ragazzo con tanti sogni ancora da realizzare. Vogliamo stringerci in un forte abbraccio come comunità al dolore della famiglia e degli amici. Riposa in pace, Luca”. Il messaggio ha fatto presto il giro dei social mentre molti continuano a chiedersi cosa sia accaduto.

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L’unica certezza sembra la causa del decesso, dovuto alle complicanze dell’intervento chirurgico eseguito tra l’8 e il 9 novembre. Come confermato dalla Questura, infatti, il giovane si è presentato a Villa Sofia a seguito di un’aggressione, forse una rissa, avvenuta poche ore prima a Carini durante la quale è stato colpito con violenza al volto. Un pugno, o forse un colpo assestato con un oggetto contundente, che gli ha frantumato l’osso e spaccato due denti. Dopo gli ultimi accertamenti Di Bella è stato dimesso ed è rientrato a casa, ma appena quattro giorni dopo sarebbe stato costretto a tornare in ospedale in ambulanza, con la faccia gonfia e fiaccato dal dolore.

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Lì, secondo quanto riferito da un cugino, gli avrebbero detto che si trattava di un normale gonfiore per cui gli avevano prescritto un farmaco. “Nessun controllo accurato né un esame del sangue, solo una fiala di Bentelan”, spiega ancora il familiare. A quel punto il giovane sarebbe tornato per una seconda volta a casa, con il volto ancora tumefatto e sofferente. Dopo giorni e giorni di terapia, però, il dolore non si sarebbe attenuato e Di Bella sarebbe stato costretto a tornare una terza volta in ospedale a bordo di un’ambulanza. Prima una tappa nel reparto di Rianimazione del Cervello per un’insufficienza renale, poi la volata a Villa Sofia dov’è stato nuovamente operato d’urgenza e mentre si trovava sotto i ferri, intorno alle 19.40, è stato stroncato da un arresto cardiaco.

Appresa la notizia del decesso la famiglia ha presentato denuncia e i carabinieri hanno sequestrato il referto medico risalente a 15 giorni fa, come confermato dal direttore sanitario degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. L’autorità giudiziaria, informata dell’accaduto, ha disposto inoltre che venga eseguita l’autopsia, in programma per lunedì prossimo all’Istituto di medicina legale del Policlinico.

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