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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

E' morto l'avvocato Cascio, fu lui a dare lustro all'ippodromo della Favorita

Se n'è andato a 91 anni, fatale una crisi respiratoria. Presidente emerito della Ires, è stato il punto di riferimento dell'ippica palermitana sin dal 1953. Ha reso l'impianto di viale del Fante una "gemma" che ha scandito la sua vita, nei momenti di gloria e in quelli bui

Se ne è andato un "pezzo" d'ippodromo. E' morto Antonino Cascio, aveva 91 anni. Fatale una crisi respiratoria, inutile il ricovero. E' listato a lutto l'ippodromo de "La Favorita", impianto che Cascio - per tutti l'avvocato Nino - ha contribuito a lanciare nell'olimpo delle corse al trotto.  "Con immenso dolore - si legge sulla pagina Facebook dell'ippodromo - comunichiamo che è venuto a mancare il nostro Presidente emerito l'avvocato Antonino Cascio. Con lui va via un pezzo di storia dell'ippica locale e nazionale. Tantissimi sono i ricordi e gli insegnamenti che ci lascia in consegna l'avvocato Cascio. "Grazie di cuore" sicuramente anche dall'alto dei cieli vigilerai sull'ippodromo che hai tanto amato. Ai familiari le nostre più sentite condoglianze".

Presidente emerito della Ires, la società che gestisce dal 1968 "La Favorita", Cascio è stato per decenni sulla tolda di comando. Sin dagli albori, nel dicembre del 1953 come consulente esterno della prima società di gestione, quando si è tagliato il nastro d'inaugurazione dell'ippodromo. Un vanto per la città, una vera e propria "gemma", con i suoi 280mila metri quadrati, di cui 30 mila destinati al pubblico, 100 mila alla pista da corsa e a quella d’allenamento, 90 mila alla zona scuderie e altri 60mila variamente utilizzati. Più tribune e parterre in grado di ospitare oltre 7 mila spettatori, ai quali è consentito accesso libero.

Foto Cascio-2

L'ippodromo di Palermo è infatti l'unico al mondo con ingresso gratuito. Una "gemma" che ha scandito la vita dell'avvocato Cascio, proprietario e gentleman: momenti di gloria e momenti bui. Gli ultimi soprattutto, con la crisi dell'ippica, il boom delle sale da gioco e i tagli ormai costanti nel tempo dei montepremi che hanno sottratto appassionati, scommettitori e semplici spettatori all'ippodromo di viale del Fante e, al tempo stesso, hanno messo quasi ko un settore composto da guidatori, allenatori, allevatori, artieri, proprietari di cavalli e dai lavoratori dell'indotto. Inclusi quelli dell'Ires.

Una fase triste che però non scalfirà gli "anni d'oro" dell'ippica palermitana, che l'avvocato Nino ha vissuto da protagonista, e quelle corse al trotto capaci di far sognare intere generazioni. Uno sport, amato da tutte le classi sociali, che ha generato un movimento con qualità tecniche di valore: basti ricordare tra gli ultimi trottatori di successo Tinak Mo, vincitore con il driver Biagio Lo Verde (anche lui passato a miglior vita) del Derby bel 1996. Uno sport nobile, come nobile era l'animo dell'avvocato Cascio, che tanti cavalli e guidatori blasonati ha visto sfrecciare sulla pista dell'ippodromo. E adesso potrà guardare dall'alto la sua "creatura", l'ippodromo de "La Favorita".

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