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Cronaca

Morte di Riccardo Magherini: condannati tre carabinieri per omicidio colposo

Il figlio dell'ex stella del Palermo, Guido Magherini, morì a 40 anni durante un fermo. Era la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014. Adesso la sentenza

Condannati tre dei quattro carabinieri sotto processo per la morte di Riccardo Magherini, figlio dell’ex stella del Palermo Guido Magherini, deceduto a 40 anni durante un fermo dei carabinieri la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 nel quartiere fiorentino di San Frediano. L'uomo morì qualche istante dopo essere stato arrestato. Un caso che tanto ha fatto discutere in questi due anni e mezzo (e di cui se n'è occupato diverse volte anche la trasmissione Mediaset Le Iene). Oggi la sentenza che ha portato alla condanna a 8 e 7 mesi di reclusione di tre carabinieri, mentre sono stati assolti i due volontari del 118 a loro volta imputati nel procedimento, ed anche uno dei carabinieri, per non aver commesso il fatto. A leggere la sentenza di primo grado, il giudice Barbara Bilosi. I carabinieri condannati sono Stefano Castellano, Agostino Della Porta e Vincenzo Corni. Assolto Davide Ascenzi.

IL VIDEO SHOCK DEL FERMO DI MAGHERINI

IL PROCESSO - Gli imputati erano sei: il maresciallo Stefano Castellano, gli appuntati Vincenzo Corni, Davide Ascenzi e Agostino Della Porta e due volontarie della Croce Rossa Italiana, Claudia Matta e Janeta Mitrea. Per tutti, l'accusa era di concorso in omicidio colposo, mentre a Corni era stato contestato anche il reato di percosse.  

Magherini aveva una bambina di due anni. Il papà Guido, 64 anni, ha disputato tre stagioni con la maglia del Palermo, nella seconda metà degli anni Settanta, diventando presto un semi-idolo (18 gol). Lui, Riccardo, ha provato a seguire le orme del padre. Inizio promettente, con la vittoria del torneo di Viareggio in maglia viola, da protagonista. Era considerato una promessa del calcio fiorentino. Poi si è perso per strada. Tante delusioni, anche nella vita. Fino alla separazione, recente, con la moglie e all’ultima, folle, serata.

LA DIFESA - Per la difesa dei carabinieri, sostenuta dall'avvocato Francesco Maresca, il decesso fu dovuto in realtà alle condizioni tossicologiche di Magherini, mentre per il pm Luigi Bocciolini, che aveva chiesto una condanna a nove mesi, ci fu la concausa decisiva dell'asfissia dovuta alle modalità del fermo. "Sono state eliminate tutta una serie di ipotesi come il pestaggio e la tortura ed è una sentenza che comunque ci permette di ben sperare per l'appello - dice Maresca -. La cosa importante è che sia stato ridimensionato tutto l'episodio e che sia stata esclusa la responsabilità di un carabiniere, nonché la rilevanza dolosa delle percosse. Ritengo che sia una sentenza che può essere sviluppata e verificata in Appello. La condanna che il giudice ha voluto applicare è comunque inferiore a quella chiesta dal pubblico ministero", ha concluso Maresca.

IL PAPA' DI MAGHERINI - "Le pene non sono congrue ma sono un punto di partenza. Almeno è stato riconosciuto il fatto che lui è stato ucciso", ha detto Guido Magherini, padre di Riccardo, commentando la sentenza di condanna. "Ho sempre voluto chiarezza per il figlio di Riccardo, Brando, perché quando sarà grande dovrà sapere che suo padre è stato ucciso da tre delinquenti che non hanno saputo fare il lavoro".

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